Sanihelp.it – Gli italiani amano la buona tavola e in autunno regnano i funghi. Sono moltissimi infatti coloro che nel weekend si mettono in caccia nella penisola. Ma alla passione non sempre corrisponde una corretta conoscenza: sono infatti 500 le persone che ogni anno restano intossicate per aver mangiato funghi velenosi. Sebbene spesso l’intossicazione si risolva con nausea, vomito e diarrea, in un caso su dieci può portare a una grave insufficienza epatica, talvolta mortale.
Alessandro Barelli, direttore del Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli avverte che: «chi li raccoglie deve avere comportamenti obbligati atti a prevenire l’ingestione di tossine letali. Il pericolo e’ rappresentato principalmente da funghi mortali come le Amanite e i Cortinari che, se ingeriti anche in piccolissime quantità, provocano danni al fegato e ai reni che sono irreversibili, potenzialmente letali e con scarse possibilità terapeutiche.»
Non fidarsi di funghi raccolti o di dubbia provenienza, « L’unica qualifica che permette l’identificazione certa del fungo e’ quella del micologo, professione complessa e richiedente una enorme cultura e una continua pratica sul campo. I cosiddetti esperti/conoscitori sono in genere la causa delle intossicazioni più gravi, poiché si avventurano nella raccolta di funghi commestibili che assomigliano a funghi pericolosi e commettono, a volte, pericolosissimi errori».