Sanihelp.it – La raccolta dei funghi, anche se fai da te, non può mai essere improvvisata: ci vuole esperienza e conoscenza non solo del fungo, ma anche del suo habitat, per evitare di confondere specie commestibili e specie velenose. E non basta affidarsi alle immagini dei libri o, tanto meno, ai consigli di altri raccoglitori fai da te: è sempre fondamentale rivolgersi ai micologi delle ASL, a cui chiedere informazioni prima della raccolta e a cui sottoporre i funghi colti per una verifica.
I funghi svolgono un ruolo importante nel mondo naturale, perché decompongono e riciclano i materiali organici del sottobosco trasformandoli in nutrienti necessari per le piante e gli altri esseri viventi. Per questo la raccolta va effettuata in modo da proteggere tale ambiente e permettere il perpetuarsi della crescita dei funghi. Quindi, vietato danneggiare i funghi che non si raccolgono, anche se velenosi.
Bisogna raccoglierli con delicatezza, senza alterare il terriccio ed effettuando una prima pulizia sul luogo stesso. Il raccolto, infine, va riposto in contenitori rigidi e areati (come cesti di vimini) per favorire la dispersione delle spore. È vietato raccogliere funghi troppo piccoli o funghi ancora chiusi e, inoltre, ci sono aree in cui la raccolta è completamente vietata e altre ancora dove è disciplinata da leggi locali, per cui è bene informarsi presso il comune dove si intende andar per funghi.
I funghi devono essere lavati interi, in acqua fredda ed asciugati prima di essere affettati e cotti. Tutti i funghi vanno cotti prima di essere consumati, possibilmente lo stesso giorno della raccolta. Qualche consiglio sulla consumazione: non esagerare mai con le quantità, evitare i funghi vecchi o deteriorati e non offrirli a bambini (sono di difficile digestione), anziani debilitati, donne in gravidanza e persone con problemi gastrointestinali, epatici e renali.