Sanihelp.it – Il castagno appartiene alla famiglia delle fagacee e il suo frutto, le castagne, sono molto ricche di amido e fibre, contengono poche proteine, ma di buona qualità, mentre non contengono affatto lipidi; contengono discrete quantità di vitamine del gruppo B e di niacina, buone quantità di potassio e una ridotta quota di sodio.
Hanno un valore energetico decisamente elevato: 189 Kcal per 100 g, che si riducono a 120 kcal per 100g se vengono bollite, ma salgano a 349 nelle castagne secche.
Le castagne, dunque, sono molto nutrienti, ma andrebbero consumate con parsimonia dalle persone diabetiche e obese; per l’elevato contenuto in fibra possono aiutare la regolarità intestinale delle persone con problemi di stipsi, ma poiché tendono a fermentare a livello intestinale possono peggiorare la sintomatologia dei soggetti con problemi di meteorismo.
Le castagne, per secoli, hanno rappresentato il nutrimento delle popolazioni più povere che non potevano contare su altre risorse alimentari, mentre oggi le castagne si usano soprattutto nella cucina più raffinata per il confezionamento di dolci, confetture o come condimento per la selvaggina.
Le castagne, infine, sono anche degli afrodisiaci: già Galeno nel II secolo, parlava di questo frutto come di un gran nutrimento,capace di risvegliare l’appetito sessuale, ma in grado di generare anche ventosita’, gonfiore di ventre e mal di testa.
Nel medioevo, infine, era di gran modo la ricetta secondo la quale mettendo le castagne private della scorza e della pelle a macerare nel vino moscato per qualche ora; lessandole nel vino stesso e lasciandole coperte sino a cottura ultimata con l’aggiunta di qualche pistacchio, miele, un pezzetto di cannella si otteneva un potentissimo afrodisiaco!