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Il 61% degli europei dice no al biotech nel piatto

Sanihelp.it – Cresce in Europa l’opposizione al biotech nel piatto, con una netta maggioranza del 61%, in aumento rispetto al 57% del 2005, che è molto contraria ai cibi geneticamente modificati, sulla base del nuovo sondaggio Eurobarometro sulle scienze della vita e le biotecnologie divulgato l’11 novembre 2010, giorno di San Martino, che ha un ruolo di primo piano nella tradizione contadina dove segna il passaggio da una annata agraria all'altra, una sorta di Capodanno dell'agricoltura.


Gli europei presentano una ancora maggiore opposizione alla clonazione animale a fini alimentari con solo – sottolinea la Coldiretti – il 18% dei favorevoli.

La forte contrarietà espressa dai consumatori sui prodotti geneticamente modificati è cresciuta negli ultimi cinque anni ed è la conferma che non è semplicemente il frutto di una valutazione emotiva. Si tratta invece – conclude la Coldiretti – di un'ulteriore dimostrazione della volontà di un numero crescente di cittadini di respingere le provocazioni e le forzature (consapevoli o meno) attuate con la coltivazione o il commercio di Ogm illegali, come è già avvenuto recentemente con l’importazione illegale di riso contaminato dagli Usa o in Italia per il mais e in Svezia per la patata biotech non autorizzati con le decisioni di distruggere i raccolti.

All’opposizione dei consumatori devono rispondere le Istituzioni e gli agricoltori come dimostra il fatto che si sono ridotti a soli sei, su 27, i Paesi Europei dove si coltivano Ogm, con un drastico crollo del 12% delle semine nel 2009.

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