Sanihelp.it – Le zecche sono ectoparassiti che si nutrono del sangue dei mammiferi, degli uccelli e dei rettili. Sono più comuni nelle zone rurali ma da alcuni anni, grazie alla loro capacità di adattamento e alle mutate condizioni climatiche ed ambientali, si possono trovare anche nelle aree urbane.
Sono parassiti esterni chiamati artropodi (acari che appartengono alla classe degli Arachnidi), di dimensioni molto ridotte (pochi millimetri). Hanno un ciclo vitale che si sviluppa in tre fasi. Possono scegliere diverse specie di animali a sangue caldo da parassitare: cani, scoiattoli, cervi e persino l’uomo.
Due tipologie di zecche sono presenti in Italia: la prima specie è rappresentata dalle Ixodidae o più comunemente chiamate zecche dure mentre la seconda è rappresentata alle Argasidae o più comunemente conosciute come zecche molli. Si differenziano per la presenza o meno sul dorso di uno scudo di chitina.
Il loro ciclo biologico è abbastanza lungo (varia da alcuni mesi a qualche anno), a seconda della specie di zecca e in base alle condizioni ambientali; alcune specie possono addirittura sopravvivere per anni senza nutrirsi. Il passaggio allo stadio evolutivo successivo da larva, a ninfa e adulto, avviene sempre dopo un pasto di sangue.
La zecca femmina adulta, terminato il pasto, si stacca dall’ospite e depone le uova (da 500 a oltre 1000). Da queste uova, che si schiudono solitamente in primavera dopo 30-50 giorni, escono larve a sei zampe che, per diversi giorni, rimangono nelle vicinanze in attesa del passaggio di un ospite adatto.
Questo stadio è il più critico, però anche in mancanza di cibo o in condizioni ambientali sfavorevoli, le larve possono sopravvivere per più di 5-6 mesi. L’evoluzione da larve a ninfe, dopo il pasto, può avvenire entro un periodo compreso tra 2 settimane e 5 mesi.
Le ninfe, che presentano otto zampe come gli adulti, a loro volta cercano l’ospite adatto su cui nutrirsi trasformandosi in adulti dopo un tempo variabile da 2 settimane a 7 mesi.
I tempi di alimentazione della zecca variano a seconda dello stadio di sviluppo: la larva rimane attaccata all’ospite per 5-6 giorni, la ninfa circa 7 giorni e l’adulta per 14. È a causa del peculiare sistema di nutrimento che avviene la trasmissione di eventuali malattie: la zecca si riempie di sangue non succhiando, ma usando la pressione sanguigna dell’ospite.
La parte corpuscolata del sangue (globuli rossi), viene trattenuta, mentre la parte liquida viene rigurgitata nell’ospite, trasferendo così eventuali infezioni.
Le zecche possono essere causa di trasmissione di molte malattie: la malattia di Lyme o Borreliosi, Ehrlichiosi, Rickettsiosi, febbre Q, Tularemia, Babesiosi o piroplasmosi e anche il virus dell’encefalite.
Il contagio può avvenire 48 ore dopo che la zecca ha attaccato l’ospite al quale si è saldamente ancorata. Il suo morso è indolore e spesso se il parassita non è in una posizione del corpo visibile non ci si accorge della sua presenza.
Le zecche attaccano l’ospite in uno modo molto particolare: si posizionano ad una determinata altezza dal suolo arrampicandosi su steli erbosi o cespugli rimanendo in attesa del passaggio dell’ospite. Grazie alla presenza di particolari recettori sono in grado di percepire anidride carbonica, ammoniaca e acido lattico.
Se uno o più di questi stimoli vengono percepiti, le zecche si lasciano cadere dalla vegetazione e si aggrappano all’ospite.
Il periodo di maggiore attività delle zecche va dalla primavera all’autunno inoltrato, ma possono essere attive per tutto l’anno, soprattutto a causa delle mutate condizioni climatiche.
Come si può evitare che il nostro amico peloso si infesti?
La prevenzione prima di tutto. È importante utilizzare sull’animale un efficace prodotto antiparassitario in modo che i parassiti non riescano ad infestare l’animale.
A questo proposito Merial, divisione salute animale di Sanofi, lancia un nuovo antiparassitario per combatterle in maniera efficace.
Questo nuovo prodotto, grazie all’associazione di tre molecole (Fipronil, Amitraz e (S)-methoprene), garantisce un’elevata protezione nei confronti di nuove infestazioni da zecche e, nel contempo, favorisce il rapido distacco di quelle esistenti, grazie all’effetto «espellente».
«L’efficacia dell’antiparassitario antizecche di ultima generazione protegge il cane per 30 giorni da zecche, pulci e pidocchi ed evita infestazioni ambientali da parte di forme immature di pulci, quali le larve e le pupe. Studi condotti dall’EMA (European Medicines Agency) dimostrano che le zecche si staccano rapidamente dai cani trattati, riducendo così anche il rischio di trasmissione di malattie» ha spiegato Dr. Del Maso Amministratore Delegato Merial Italia.