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Chirurgia estetica: i miti da sfatare su filler e botulino

Sanihelp.it – Pericolosità vera o presunta, risultati più o meno autentici, tecniche a confronto: sono tanti i dubbi e le domande che le donne si fanno sui trattamenti di medicina estetica. Ecco i principali miti da sfatare.


ll medico stereotipizza le donne secondo i canoni estetici del momento?
 «Il chirurgo estetico dovrebbe armonizzare i tratti di un volto che può avere delle alterazioni morfologiche, e conoscendone l’anatomia ridare forma e volume secondo criteri fisiognomici – risponde il dottor Pier Paolo Rovatti, chirurgo plastico estetico – Negli ultimi anni però è emersa una richiesta di aumento dei volumi di alcune parti del volto (in particolare zigomi e bocca) che ha generato una omogeneizzazione di caratteristiche somatiche concependo una razza di over- corrected. L’errore è del medico che accetta incondizionatamente i desideri della donna ed esegue i trattamenti senza un preciso marker fisiognomico adattato a quella persona».

I trattamenti di medicina estetica sono reversibili?
 «Tutti i filler devono essere riassorbibili per evitare le problematiche insorte alcuni anni fa. Anche la tossina botulinica dopo alcuni mesi viene a perdere il suo effetto dando così la possibilità di proseguire o meno il trattamento alla persona».

La tossina botulinica migra al cervello e paralizza il volto?
 «A contribuire a questo mito è un'indagine sulla migrazione del botulino iniettato nei ratti a dosaggi 2.500 volte superiori a quelli utilizzati in medicina e in estetica. I ratti e gli esseri umani sono molto diversi dal punto di vista fisiologico: la tossina botulinica è stata iniettata al ratto alla base del muscolo olfattivo del baffo le cui fibre nervose sono in diretto collegamento con il cervello. Nell'uomo, invece, vi è una diversa modalità di trasmissione dell'impulso olfattivo al cervello tale da impedire la migrazione al cervello stesso della tossina botulinica. La letteratura ormai ha ampiamente dimostrato che l’effetto della tossina è solo locale. A supporto di ciò vi sono i centinaia di migliaia di persone trattate nel mondo».

I risultati dei trattamenti di biorivitalizzazione sono sovrapponibili a quelli ottenuti con l’utilizzo dei filler o della tossina botulinica?

«No, sono tecniche ancillari e complementari ai trattamenti sopradescritti, che determinano un miglioramento dell’idratazione del viso, dando così un supporto a quelli che sono gli effettivi trattamenti di rimodellamento del volto. D’altro canto non si può concepire di rendere turgido e sodo un viso ripristinandone i volumi o distendendone le rughe con una pelle magari avvizzita e disidratata».

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