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Né celiaci né allergici: quanti sono i sensibili al glutine?

Sanihelp.it – Oltre alla ormai conosciuta celiachia si sta delineando oggi un nuovo disordine, la sensibilità al glutine, sempre causato dall’ingestione di questo alimento, ma che colpisce individui né celiaci né allergici al grano. Si stima che potrebbe interessare tra il 5 e il 10% della popolazione.


Questo disturbo provoca sintomi clinici simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile e manifestazioni extraintestinali aspecifiche (eczemi, prurito, cefalea), che
solitamente insorgono a breve distanza dall’assunzione di glutine e altrettanto rapidamente regrediscono in seguito a una dieta a esclusione. Nonostante si tratti di una condizione verosimilmente comune nella popolazione, i suoi meccanismi risultano a oggi solo parzialmente chiariti e da ciò deriva una gestione non soddisfacente dei malati.

Il nuovo studio Glutox intende verificare la reale diffusione della sensibilità al glutine tra la popolazione afferente agli ambulatori di gastroenterologia italiani. Oggi infatti la diagnosi di questa patologia avviene per esclusione: i malati che, pur presentando sintomi glutine-indotti, non risultino, dopo esami ematici e biopsie endoscopiche, né celiaci né allergici al grano sono classificati come affetti da sensibilità al glutine.

Per verificare, quindi, che i sintomi lamentati dai malati siano effettivamente causati da questa sostanza ed escludere altre cause ignote, i ricercatori faranno assumere loro glutine o placebo e valuteranno la comparsa di sintomi. Né i medici né i malati saranno a conoscenza di glutine cosa assumeranno e ciò permetterà di avere un reale riscontro di quanti abbiano problemi con questa sostanza. Lo studio coinvolgerà tra 60 e 80 centri in tutta Italia e intende arruolare circa 1.000 persone.

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