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Il fumo assottiglia la corteccia cerebrale

Sanihelp.it – Uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry e condotto presso la McGill University di Montreal ha evidenziato come il fumo provoca assottigliamento della corteccia cerebrale ovvero della zona deputata ai processi mnemonici, di linguaggio e di percezione.


Nello studio sono stati inclusi 500 persone, fumatori di sesso maschile e femminile, ex fumatori e non fumatori, età media 73 anni: tutti sono stati sottoposti a scansione cerebrale.

Analizzando le scansioni è emerso che i fumatori e gli ex fumatori hanno una corteccia cerebrale più sottile rispetto alle persone che non hanno mai fumato.

Dallo studio è emerso che smettere di fumare comporta un ripristino di questo spessore, ma tale processo è molto lento e comunque incompleto: i forti fumatori che avevano smesso da 25 anni non sono riusciti ad avere uno spessore corticale uguale a quello dei non fumatori.

Lo spessore della corteccia cerebrale tende a calare con il passare degli anni, il fumo però accelera questo processo di assottigliamento: più è sottile la corteccia maggiore è il declino cognitivo.

Chi fuma, dunque, deve essere informato che tale vizio può accelerare il processo di decadimento cognitivo. 

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