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Erdosteina farmaco orfano per la cura della bronchiectasia

Sanihelp.it – Erdosteina, la più recente molecola nella classe dei farmaci mucoattivi, ha ricevuto l’Orphan Drug Designation da parte dell’Office of Orphan Products Development (OOPD) dell’FDA, per il trattamento della bronchiectasia. Poche altre, negli ultimi anni, le molecole made in Italy che hanno visto riconoscersi questo status, concesso dall’Agenzia regolatoria americana ai farmaci in grado di curare patologie rare, che colpiscano meno di 200.000 pazienti negli Stati Uniti.


Già commercializzata in oltre 40 Paesi del mondo (tra cui l’Italia) per il trattamento di bronchite cronica e BPCO, erdosteina ha iniziato il suo iter registrativo in USA per la bronchiectasia

Il potenziale di mercato di questa nuova terapia negli Stati Uniti è notevole, oltre 1 miliardo di dollari, e coincide con un bisogno, insoddisfatto, di terapie farmacologiche indispensabili. Non esistono infatti altri farmaci approvati dall’FDA per la cura della bronchiectasia, una condizione pesantemente impattante sulla qualità di vita di chi ne è affetto.

Erdosteina verrà ora impiegata in studi focalizzati sulla bronchiectasia, condotti negli Stati Uniti nell’ambito del piano di sviluppo clinico mirato all’ottenimento della definitiva autorizzazione del prodotto come farmaco orfano.

La bronchiectasia è una condizione patologica caratterizzata da una dilatazione irreversibile dell’albero bronchiale, in cui i polmoni producono una quantità eccesiva di muco, che causa un’ostruzione delle vie respiratorie con conseguente proliferazione di batteri e infezioni ricorrenti. Danneggiando il meccanismo di entrata e uscita dell’aria dai polmoni, la malattia può portare ad altri gravi problemi di salute, quali dispnea, atelettasia e malattie cardiache, risultando in alcuni casi anche mortale. 

Erdosteina è un tiolo, che grazie alle sue proprietà di mucomodulatore, antibatterico, antinfiammatorio e antiossidante, è particolarmente efficace nel trattamento di patologie respiratorie. Agisce da regolatore nella produzione e nella vischiosità del muco e aumenta la motilità del trasporto mucociliare, favorendo l’espettorazione.

La sua efficacia clinica, combinata a un eccellente profilo di sicurezza, è dimostrata da più di 3.000 soggetti trattati in oltre 60 studi clinici e dalla più che decennale esperienza di pratica clinica mondiale. Inoltre, sulle indicazioni bronchite cronica e BPCO sono attualmente in corso diversi studi in Europa che coinvolgono circa 600 pazienti in 10 Paesi.


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