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Le infezioni da Clostridium Difficile: che fare?

Sanihelp.it – Secondo un articolo pubblicato sulla rivista American Journal of Infection Control organo ufficiale dell’ Association for Professionals in Infection Control and Epidemiology fra il 2001 e il 2010 negli ospedali americani le infezioni intestinali sostenute dal batterio Clostridium Difficile sono quasi raddoppiate.


Lo studio ha evidenziato in accordo con i dati resi disponibili dai Centers for Disease Control and Prevention come il Clostridium Difficile sia il batterio che più comunemente provochi infezioni negli ospedali degli Stati Uniti e come sia responsabile di circa 14000 decessi all’anno.
Secondo gli studiosi l’aumento così signficativo delle infezioni sostenute da questo batterio tanto difficile da contrastare con le normali terapie antibiotiche è dovuto proprio all’uso inappropriato che si fa degli antibiotici.
Secondo le stime disponibili riuscire a ridurre del 30% la prescrizione inappropriata degli antibiotici potrebbe ridurre del 26% l’incidenza delle infezioni sostenute da Clostridium Difficile.

Si stima che fino alla metà delle prescrizioni di antibiotici siano del tutto inappropriate perciò fino a quando i medici non impareranno a usare correttamente questi importantissimi farmaci le infezioni sostenute da questi batteri resistenti non potranno diminuire.
I dati a disposizione hanno evidenziato come il massimo delle infezioni sostenute da Clostridium Difficile si siano registrate nel 2008 e poi ci sia stata una lieve flessione, forse dovuta alle politiche di sensibilizzazione sull’antibiotico resistenza. 

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