Sanihelp.it – L’HIV non è più considerato. Per l’opinione pubblica non esiste quasi più: non ne discute, non lo ritiene rilevante, non cerca più informazioni sul virus e sulle forme di prevenzioni attuabili.
Per questo nasce HIVNonfermiamoci, un progetto sostenuto da Janssen, Simit e Anlaids, che vede il suo avvio ufficiale in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids.
Dopo un progressivo decremento dei nuovi casi di infezione, in questi ultimi anni si registra un numero ormai stabile di circa 4.000 casi all'anno. Il 50% dei malati giunge alla diagnosi in fase avanzata della malattia, quando le difese immunitarie sono ridotte e la risposta alla terapia è spesso meno valida. La dimostrazione di una mancata percezione del rischio nella maggior parte di questi casi è che la trasmissione è avvenuta per via eterosessuale.
L’attenzione delle persone è ridotta ai minimi termini e questo apre la porta a nuove infezioni. Eppure da quando il virus è apparso nel 1982, sono 75 milioni le persone contagiate e 36 milioni i morti.
Un’analisi delle conversazioni sul web ha restituito una fotografia del grado di consapevolezza e conoscenza delle tematiche legate all’Hiv/Aids, dimostrando come la soglia di attenzione si sia ridotta in modo rilevante dal 2004 a oggi.
Ebola registra nel periodo considerato oltre 440.000 citazioni, Hiv/Aids poco più di 70.000.
Per quanto riguarda termini e riferimenti più strettamente identificativi (tipi di terapia, prevenzione, test e contagio), i dati su Twitter, blog, siti di news e forum registrano circa 17.000 citazioni.
Pressoché piatto il numero di citazioni: la media è di 48 al giorno, ma intorno alla Giornata Mondiale si rilevano dei picchi (oltre 1.200 citazioni).
In termini quantitativi, Twitter è risultata la fonte con il maggior numero di citazioni, ma riflette in modo quasi speculare le altre fonti in termini di dispersione. La frammentazione è molto alta, sia tra gli utenti delle piattaforme social che sulle news e sui blog.
Andando a verificare chi scrive o commenta, si trovano centinaia e centinaia di utenti diversi, blog personali senza un reale seguito, aggregatori di notizie. Si identifica sì una top ten degli utenti più attivi, ma a seguire le voci si sparpagliano e diventano un rumore di fondo che in realtà non comunica, né informa.
Twitter quasi sempre fa rimbalzare le notizie dei media, dunque i temi trattati sono quasi uguali tra le due fonti. Ma rispetto ad altri temi, la numerica relativa a Twitter è ridotta, segno del disinteresse delle persone: un esempio su tutti, le conversazioni su Ebola su questa piattaforma sono più di 10 volte tanto.