Sanihelp.it – Come dice appunto il nome le malattie sessualmente trasmissibili sono quelle il cui contagio può avvenire tramite contatti sessuali. Con lo sviluppo delle scienze biologiche moderne alla fine del XIX secolo furono individuate alcune malattie di questo tipo genericamente chiamate malattie veneree. L’approfondimento delle conoscenze ha poi portato a scoprirne molte altre e a caratterizzarle per la forte possibilità di trasmissione tramite l’attività sessuale.
A partire dagli anni 80 è poi comparsa l’epidemia da HIV, responsabile dell’attuale pandemia di AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) che viene contratta per via sessuale nell’80% dei casi.
I fattori di rischio per questo tipo di malattie sono molteplici e di vario tipo. Innanzitutto vi sono comportamenti sessuali più rischiosi di altri: elevato numero di partner, partner occasionali, non utilizzo di protezioni durante il rapporto.
Vi sono altre condizioni che, anche se in modo indiretto, aumentano il rischio di contagio: giovane età, sesso femminile, inizio precoce dell’attività sessuale. Ma anche alcune condizioni sociali come la residenza in una città a elevata intensità di popolazione. La tossicodipendenza e l’alcolismo inoltre aumentano vertiginosamente le occasioni di contagio.
Può sembrare inutile, ma alcuni studi effettuati soprattutto sui giovani rendono necessaria una precisazione: gli anticoncezionali sono strumenti che consentono di ridurre la probabilità di concepimento di un figlio ma non necessariamente proteggono dalle malattie. Per intenderci, la pillola non protegge dall’AIDS. Il preservativo è l’unico strumento meccanico in grado di farlo con elevata affidabilità.