Sanihelp.it – Uno studio condotto in Europa e pubblicato negli Usa potrebbe cambiare le linee guida sul trattamento degli infarti, portando all’ampliamento dell’uso della tecnica angioplastica sui pazienti.
Attualmente, infatti, si raccomanda di procedere all’angioplastia, la tecnica che allargando le arterie ristabilisce un corretto flusso sanguigno cardiaco e limita i danni all’organo, entro le prime 12 ore da un infarto, e la si scoraggia sui pazienti che giungono al Pronto Soccorso più di 12 ore dopo l’attacco al cuore.
Ma i risultati dei test realizzati su 365 infartuati ospedalizzati tra le 12 e le 48 ore dall’inzio dei sintomi hanno evidenziato una realtà diversa: i pazienti sui quali è stata effettuata angioplastia hanno mostrato danni cardiaci inferiori, pari all’8% dei casi.
I malati che non erano stati sottoposti alla procedura, invece, hanno riportato problemi nel 13% dei casi.