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Chirurgia plastica: la nuova frontiera è il punto G

Sanihelp.it – L’ultima frontiera in fatto di chirurgia plastica? È il ritocco del punto G.


Parola di Alessandro Littara e Gianfranco Bernabei, rispettivamente sessuologo e chirurgo plastico, che ieri a Milano hanno inaugurato il primo istituto italiano di laser-chirurgia sessuale per lui e per lei.

Fiore all’occhiello degli interventi proposti è proprio la G-Spot Amplification, una tecnica che, attraverso l’iniezione di un filler riempitivo a base di acido ialuronico o collagene nella mucosa della parte anteriore della vagina, consente di gonfiare il celebre punto G, permettendo così di individuarlo più facilmente.

Questo consentirebbe alle donne di amplificare il piacere durante l’atto sessuale, motivo per cui, negli Stati Uniti, già in 840 si sono sottoposte all’intervento. Secondo i sessuologi, questo successo non stupisce: da recenti ricerche è emerso che solo il 29% delle donne riesce a raggiungere l’acme del piacere per via interna, mentre l’80% ci arriva per stimolazione esterna.

Oltre all’ingrandimento del punto G, temporaneo e ripetibile ogni anno, l’innovativo istituto effettua anche ringiovanimenti vaginali e vaginoplastiche per lei, e designer laser falloplastica per lui. A proposito di quest’ultima, il congresso dell’American-European Urological Association ha stabilito nel 2003 le misure medie del pene: 8-9 cm a riposo, 14-16 in erezione e 3-4 di diametro.

Nonostante questo, secondo una recente indagine Roos, solo l’1% degli uomini che ricorrono a questo intervento lo fa per difformità da queste misure o per malformazioni. Il 79%, invece, lo fa per «problemi con la propria immagine», e il 14% nella speranza di «migliorarne la funzionalità».

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