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Parkinson: indagati gli effetti collaterali di due farmaci

Sanihelp.it – Lo scorso 4 gennaio il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio clinico italiano, condotto dal Centro Parkinson ICP di Milano e dall’Unità di Cardiologia Riabilitativa ICP, che ha indagato l’incidenza del danno alle valvole cardiache (valvulopatie) in pazienti parkinsoniani trattati con dopamino agonisti. Sono stati sottoposti a un esame ecocardiografico 155 pazienti che avevano ricevuto un dopamino agonista per almeno 12 mesi, e confrontati con 90 soggetti sani.   
È stata riscontrata un’insufficienza valvolare clinicamente importante nel 23,4% dei pazienti trattati con pergolide (un dopamino agonista ergolinico) e nel 28,6% dei pazienti trattati con cabergolina (un altro dopamino agonista ergolinico) e nessun caso tra i pazienti trattati con dopamino agonisti non ergolinici (pramipexolo e ropinirolo). La gravità del danno è proporzionale alla dose totale di dopamino agonista ergolinico assunta.
Gli autori della ricerca concludono che il trattamento cronico con dopamino agonisti ergolinici è associato a un aumento del rischio di danno alle valvole cardiache. «Tuttavia i pazienti parkinsoniani in terapia con dopamino agonisti non devono assolutamente sospendere né modificare la terapia autonomamente, ma farsi sempre seguire da un neurologo» afferma il professor Gianni Pezzoli, Direttore del Centro Parkinson di Milano e Presidente AIP. «È opportuno che i pazienti in terapia si sottopongano prima e durante la cura a un’ecografia cardiaca: solo se si evidenzia un danno cardiaco, è utile che il paziente sospenda il farmaco e lo sostituisca, ma sempre su indicazione dello specialista».


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