Sanihelp.it – Il 21% degli italiani dai 18 anni in su ha sofferto negli ultimi 6 mesi di dolore, e altri 1.850.000, pari al 4% della popolazione, soffrono di dolore cronico neuropatico causato da danni o disfunzioni dei tessuti, ma anche da semplici lombosciatalgie, ernie discali, dolori facciali, interventi chirurgici, incidenti stradali, traumi spinali, interventi ortopedici, percorsi riabilitativi.
Un mondo del dolore che poco o nulla è riconosciuto, sia dall’opinione pubblica che soprattutto dagli addetti ai lavori, e che è stato messo in luce dalla ricerca Il dolore cronico nella popolazione italiana, realizzata da GFK Eurisko per conto dell’AISD, l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, su un campione di 15 mila individui.
Il dolore cronico viene ancora troppo spesso considerato come un sintomo piuttosto che come una malattia in sé. Eppure, questi malati di dolore soffrono le conseguenze di una patologia vera e propria, con il risultato di una qualità di vita gravemente compromessa. Basti pensare che un individuo su tre si è assentato dal lavoro per più di 8 giorni nell’ultimo anno a causa del dolore. Tra gli intervistati, inoltre, ben il 65% dei soggetti sofferenti denuncia bruciore localizzato (64%), fitte come colpi di lama (53%), permanente sensazione di formicolio (45%), perdita di sensibilità in alcune parti del corpo (32%).
Dalla ricerca è emerso che queste persone convivono con la sofferenza per circa 3 mesi prima di rivolgersi al proprio medico di famiglia, e solo nel 31% dei casi vanno da uno specialista. Inoltre, non sempre La visita, infine, non sempre si conclude con una diagnosi certa.