Sanihelp.it – Convincerlo a sposarti in sei mesi, e fargli anche credere che la decisione sia stata sua? Con i giusti accorgimenti, si può fare. Parola di Betta Andrioli, autrice di Mi vuoi sposare?, uno degli ultimi nati in casa Red. Che ci spiega come, oggi, parlare di matrimonio abbia ancora senso, e molto.
Le donne oggi sono emancipate, sexy e disinibite, hanno successo nel lavoro e molti interessi. Eppure conservano nel cuore un sogno antico: «Il matrimonio ancora adesso suggella l’amore in maniera diversa dalla convivenza, e la favola romantica dell’abito bianco è rimasta forse l’ultima attrattiva che ci accomuna alle nostre nonne e alle nonne delle nostre nonne – spiega Betta – Il problema è che oggi gli uomini hanno molti più strumenti per sfuggire alla loro atavica paura del legame eterno».
Ma questo non significa che ci si debba rassegnare a chiudere il sogno in un cassetto. L’importante è avere ben chiaro il punto di partenza. «Se lui dice apertamente di essere contrario al matrimonio ed evita accuratamente l’argomento – dice l’autrice – è difficile che la convivenza si trasformi in altro. E per questo è sbagliato accettarla controvoglia come succedaneo del matrimonio. Ma in tutti gli altri casi…».
Gli uomini, spesso, hanno solo bisogno di essere convinti. E Betta Andrioli è la portavoce più convinta della regola secondo cui in amore e in guerra tutto è lecito. A cominciare dall’individuazione della preda. L’indice di sposabilità di un uomo varia, secondo l’autrice, in base alla categoria cui appartiene: playboy, intellettualoide, sportivone o bravo ragazzo. Per scoprirlo basta un test .
Tutti, però, sono suscettibili al fascino del primo appuntamento. Il look giusto? «Semplice ma curato, senza esagerare con l’originalità e senza stravolgere i propri gusti. Un jeans, una camicetta bianca e soprattutto indispensabili i tacchi!».
Il doposerata, però, è off limits: per puntare al matrimonio, vietato concedersi prima di 6-8 uscite.
«Nonostante tutto gli uomini sono ancora molto legati allo stereotipo della ragazza facile – dice Betta – E poi farsi desiderare per qualche sera non fa mai male…».
Superato il primo impatto, il gioco della seduzione si vince a suon di astuzia e femminilità, sfoggiando attenzioni da geisha ma anche doti da superba cuoca (vera o fittizia: i trucchetti raccolti nel volume sono utilissimi!). «Il vero segreto per spingerlo a chiederci in moglie è farlo sentire unico e inimitabile – assicura la scrittrice – Ma anche mostrargli il bello del matrimonio, per esempio frequentando coppie felicemente sposate».
Dall’altro lato occorre lavorare in incognito su tutto ciò che potrebbe ostacolare il progetto-nozze. Le sue amiche, per esempio. «Per un uomo, una donna non è mai solo un’amica. E se lei è interessata, la sua vanità gli renderà difficile dire di no. Sta a noi fare in modo che lei sparisca dall’orizzonte, non imponendogli l’aut-aut ma eliminando il più possibile le possibilità di frequentazione».
Per arrivare al fatidico sì, insomma, bisogna stare sempre in guardia: dalle ex (se i contatti superano le classiche telefonate di cortesia per Natale e compleanno), dalle colleghe (soprattutto le gattemorte) e dagli amici single (vale la regola delle amiche: mai criticarli apertamente ma tenerli alla larga).
In più, occorre superare il banco di prova della famiglia di lui, e delle due donne più pericolose in assoluto: la mamma e la sorella. «La regola numero uno è mostrarsi cortesi ed educate – chiarisce Betta – Senza cedere alle provocazioni e senza cercare di entrare troppo in confidenza».
Superati questi ostacoli, non resta che attendere l’arrivo del fatidico anello (mai ammettere che non vediamo l’ora!) e prepararsi ad essere delle spose perfette. L’identikit? Betta non ha dubbi: libera, innamorata e con tanta, tanta pazienza.
E una volta fidanzate? Non resta che organizzare il matrimonio perfetto!