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Italiani in viaggio non dimenticano i farmaci, ma fai-da-te

Sanihelp.it – Meno di vestiti e biancheria intima, ma più di macchina fotografica, spazzolino e cellulare: nella top ten dei pensieri degli italiani al momento di preparare la valigia, le medicine sono al quinto posto. E i viaggiatori più responsabili, che si informano maggiormente sulla propria destinazione e che non dimenticano i farmaci indispensabili per la partenza, sono le donne. È quanto emerge dallo studio Gli italiani: turisti non per caso, condotto dall’istituto di ricerca Demoskopea sui viaggiatori del Bel Paese.


L’87% del campione è attento ai farmaci da mettere in valigia prima della partenza. Gli italiani restano, però, viaggiatori fai da te: il 55% decide autonomamente, in base alla propria esperienza, i medicinali da portare con sé. Preoccupa, dunque, che solo il 30% degli intervistati si confronti con il proprio medico prima del viaggio e che appena il 15% chieda consigli al farmacista. 

Uomini e donne dimostrano di avere diverse priorità. I vestiti primeggiano senza rivali tra i pensieri di tutti i viaggiatori, ma il 42% delle donne non rinuncerebbe mai alle proprie scarpe, mentre gli uomini sono più attenti alla macchina fotografica (27%) che alle medicine (25%). È poi sorprendete che proprio i viaggiatori più adulti (tra i 45 e i 65 anni) siano i meno predisposti a portare farmaci in vacanza.

Ben l’88% dei viaggiatori sceglie il Web per informarsi e per organizzare la propria vacanza, mentre vengono quasi snobbati i tour operator e le agenzie, ai quali si rivolge meno di un terzo del campione. Non perdono il proprio appeal le guide turistiche (consultate dal 39% degli interpellati) e sono sempre apprezzati i consigli degli amici e dei parenti che, essendo già stati sul posto, possono portare una testimonianza diretta.

Antidolorifici e antinfiammatori, ma anche la classica valigetta per il pronto soccorso e i repellenti per tenere alla larga gli insetti: sono questi i medicinali in testa ai pensieri dei viaggiatori tricolore. La scelta dei farmaci è però ovviamente subordinata a quella della meta. Otto turisti su dieci, infatti, in caso di soggiorno in alcune zone a rischio, dove sono diffuse malattie gravi come l’influenza aviaria, non hanno dubbi: acquisterebbero un farmaco antivirale nonostante non sia rimborsabile e sia necessaria la prescrizione del medico.

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