Sanihelp.it – Uno studio condotto sugli animali suggerisce come l’utilizzo degli antiossidanti possa prevenire il deficit cognitivo spesso denominato chemo brain che affligge circa il 70% dei pazienti che si sottopongono a chemioterapia: è quanto sostiene una ricerca effettuata presso la West Virginia University School of Medicine e pubblicata sulla rivista journal Metabolic Brain Disease.
Gli studiosi hanno dapprima trattato un gruppo di ratti con due molecole normalmente usate nella chemioterapia e ne hanno confrontato le performance cognitive con quelle di un gruppo di ratti di controllo notando un deciso declino della memoria nei ratti esposti agli antitumorali.
Somministrando ai ratti sottoposti 4 volte a settimana a chemioterapia N-acetilcisteina intramuscolo, un potente antiossidante, 3 volte a settimana, però, le performance cognitive dei ratti sono del tutto preservate.
L’utilizzo degli antiossidanti, però, sembra indebolire l’efficacia della chemioterapia, per questo motivo i ricercatori autori dello studio, raccomandano di consultare attentamente l’oncologo prima di introdurre massicce quantità di antiossidanti durante una chemioterapia