Sanihelp.it – L’orzo lasciato macerare per 3-4 giorni adsorbe fino a un 40-44% di acqua; ogni chicco germina e viene sottoposto ad asciugatura con aria secca e torrefazione.
Si ottiene così il malto d’orzo che subisce triturazione e si miscela con acqua a 68°.
Questo mosto viene mescolato con una miscela di farina di malto in forma di sciroppo con acqua calda.
La miscela così ottenuta si mantiene alla temperatura di 68° fino a quando non si effettua filtrazione.
Dopo la filtrazione il mosto si porta a 100 ° e si aggiungono i fiori di luppolo che apportano le sostanze amare, aiutano a meglio conservare il prodotto finale e favoriscono la formazione della schiuma.
Si effettua centrifugazione, raffreddamento e filtrazione e a questo punto si effettua una prima fermentazione ad alta o bassa temperatura e una seconda, nel recipiente di maturazione, dove la birra permane per un tempo che varia da 1 a 6 mesi.
La birra è una bevanda molto energetica per via delle calorie dell’alcol e dei carboidrati che contiene; ha un contenuto zero in lipidi, ma è presente una piccola frazione proteica. Contiene uno 0,3-0,4% di minerali come potassio e fosfati e tracce di calcio, magnesio, ferro e zolfo.
Si distinguono due classi di birra: quelle chiare e quelle scure.