Sanihelp.it – A eccezione di alcuni definiti contesti clinici, la legge italiana non prevede per il minorenne alcuna possibilità di accedere liberamente alle cure, né di rifiutarle o contrastare liberamente la volontà degli esercenti la potestà genitoriale. Medici e psicologi, d’altra parte, sono tenuti, per doveri deontologici, a coinvolgere direttamente bambini e ragazzi nel percorso di cura. Sono questi i temi principali del Convegno organizzato dall’U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Policlinico Mangiagalli in collaborazione con la Camera Minorile di Milano.
Tra novembre e dicembre 2008, 354 studenti di due istituti scolastici superiori (uno di Milano, l’altro di Monza) hanno compilato un questionario sul tema dell’autonomia decisionale dei minorenni in ambito sanitario.
Dai dati raccolti emerge che la maggioranza degli studenti (71%) non ritiene che i genitori siano di ostacolo alla consultazione sanitaria. Sono dunque generalmente coinvolti nelle scelte che riguardano la loro salute. In ogni caso, il 68% degli intervistati dichiara che vorrebbe essere sempre coinvolto da medici e genitori nelle scelte che riguardano la sua salute. Le spinte emancipatorie tendono dunque a esprimersi in assenza di contrasti espliciti con la funzione e il ruolo genitoriale e anzi spesso attraverso la ricerca di una condivisione. In caso di disaccordo con i genitori, tuttavia, il 67% dei ragazzi dichiara che vorrebbe poter scegliere se e come farsi curare, con il consiglio dei medici.
Dai dati ottenuti emerge anche una scarsa conoscenza dei propri diritti. Meno del 20% del campione indica correttamente almeno un ambito sanitario in cui la legge accorda autonomia al minorenne (per esempio il consultorio per l’erogazione di cure e mezzi anticoncezionali). Questo dato è rilevante, poiché tra i primi passi necessari all’esercizio della capacità decisionale dei soggetti deboli vi è proprio la piena conoscenza da parte degli stessi dei propri diritti.
E qual è l’età giusta in cui si diventa abbastanza capaci di decidere autonomamente per la propria salute? Per il 60% dei ragazzi sono i 16 anni, anche se una percentuale non trascurabile ritiene che la soglia possa partire dai 14 anni. Si tratta di un dato in linea con le indicazioni di alcuni Paesi esteri (tra cui il Regno Unito e il Canada), dove la soglia dei 16 anni viene considerata come un punto di riferimento per accordare piena autonomia decisionale ai minori in ambito sanitario.
Le evoluzioni recenti del Diritto a livello nazionale e internazionale segnalano con forza la crescente la necessità di tutelare a pieno il diritto all’autodeterminazione del minorenne nelle scelte rilevanti che lo riguardano, incluse dunque quelle in ambito sanitario.