Sanihelp.it – Investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni può contribuire a fermare gli abusi di bevande alcoliche: è quanto afferma la Coldiretti di fronte all’ordinanza del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, sul divieto di vendita, somministrazione e consumo di alcol al di sotto dei 16 anni.
Da uno studio dell’Ispo commissionato da Federvini sul rapporto tra i giovani e l’alcol, si evidenzia che in Italia il binge drinking, il bere non spesso ma molto, nel nostro Paese è un fenomeno meno frequente rispetto ai paesi del Nord Europa e riguarda un segmento molto ristretto di giovani, solo uno su dieci.
Inoltre il fatto che almeno il 40% degli oltre 30mila sommelier italiani sono giovani, dimostra – sottolinea la Coldiretti – che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol.
Occorre investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni per fermare gli abusi che negli adolescenti sono spesso provocati dal consumo di bevande alcoliche mascherate da bibite alla frutta. Bisogna fermare la diffusione di cocktail, superalcolici e alcolpops, bibite che contengono spesso vodka e rum mascherate da innocui analcolici ready to drink che si presentano con un’immagine di divertimento e socializzazione che favoriscono gli eccessi e il bere fino a ubriacarsi. Un impegno per in linea con il progetto comunitario wine in moderation che ha l’obiettivo di diffondere la cultura del buon bere senza esagerazioni.
Per sensibilizzare i giovani a un corretto apprezzamento del vino, la Coldiretti e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) hanno siglato nel maggio scorso un protocollo d’intesa per contribuire, anche a scuola, a formare le nuove generazioni educandole al rispetto dell’ambiente, alla conoscenza delle ricchezze del proprio territorio e alla valorizzazione di sani e corretti comportamenti alimentari.