Sanihelp.it – Allegria, compagnia e curiosità sono i complici del primo tiro ufficiale di sigaretta, che coinvolge ragazze e ragazzi già a partire dai 10-11 anni: un’indagine recente indica che si comincia a fumare nell’adolescenza e il momento delle vacanze è uno dei periodi più favorevoli per dare avvio a questa abitudine, che poi si stabilizza a scuola.
La maggior parte degli adolescenti rientra nella categoria dei fumatori deboli, cioè di coloro che fumano poco. Il 13% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni fuma 10 sigarette al giorno. Secondo alcuni dati, nei giovanissimi tra gli 11 e i 15 anni il 16% ha fumato almeno una volta e il 3% continua a fumare almeno una sigaretta la settimana, l’1% meno di una sigaretta la settimana. Ma con il passare del tempo si arriva al 32%.
Gli adolescenti che fumano di norma sono quelli che hanno più amici o genitori che lo fanno. Il numero degli adolescenti che fumano aumenta se all’interno della famiglia uno o più adulti accendono una sigaretta, mentre la sua attrazione diminuisce se uno o entrambi i genitori sono riusciti a smettere.
I giovani sono inconsapevoli del fatto che, anche assunta in piccole dosi, la nicotina crea dipendenza, tanto da generare vere crisi di astinenza: desiderio insaziabile di tabacco, irritabilità, inquietudine, frustrazione, rabbia, difficoltà di concentrazione, disturbi del ritmo cardiaco.
Tuttavia solo tra i 10 e i 13 anni i ragazzi si lasciano indirizzare dai genitori e dai divieti espliciti. Negli adolescenti tra gli 14 e i 19 anni, invece, influiscono in maniera determinante esempi concreti: genitori non fumatori, fratelli maggiori e persone speciali. Nel caso dei giovani, oltre alla volontà nel voler smettere di fumare, un valido aiuto potrebbe arrivare dal pediatra di famiglia.