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Artrite reumatoide: sintomi invalidanti per 9 malati su 10

Sanihelp.it – Una nuova ricerca condotta in 11 Paesi europei, tra i quali l’Italia, evidenzia il significativo impatto che dolore e rigidità articolare mattutina, causati dall’artrite reumatoide, hanno sulle condizioni di vita dei pazienti.


Effettuata da Ipsos MORI e commissionata da Mundipharma, l’indagine ha coinvolto 100 pazienti italiani (su un totale di 750 europei) con artrite reumatoide associata, al risveglio, a dolore e rigidità delle articolazioni, rivelando che oltre tre quarti di essi (76%, contro una media europea del 60%) sono concordi nel ritenere che questi sintomi condizionino la loro esistenza e quasi la metà (47%) afferma che abbiano effetti sulle relazioni personali. Nel complesso, il 94% dei pazienti italiani riconosce che la ridotta funzionalità mattutina compromette pesantemente la loro qualità di vita.

Più della metà di coloro (53%) che sono in grado di svolgere le proprie attività, nonostante dolore e rigidità, si sente emotivamente frustrata, perché trova più difficile l’esecuzione di ogni compito. Inoltre, il 90% dei pazienti che attualmente lavorano concorda sul fatto che la compromessa funzionalità mattutina impatti negativamente e in modo significativo sul proprio lavoro, contro una media europea pari al 73%.

L’artrite reumatoide è una patologia che colpisce circa 350.000 pazienti in Italia, soprattutto donne, con un rapporto rispetto agli uomini di 5:2.

La disponibilità di cortisonici in grado di ottimizzare l’effetto anti-infiammatorio e, quindi, di migliorare il problema della rigidità articolare mattutina è diventata una realtà, grazie alla tecnica farmaceutica che oggi permette una somministrazione programmata notturna del farmaco. È da poco disponibile anche in Italia, infatti, un trattamento a base di prednisone a rilascio programmato, approvato per i pazienti affetti da artrite reumatoide associata a rigidità mattutina. L’approvazione è supportata da recenti studi clinici.

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