Sanihelp.it – È attiva in via sperimentale da inizio gennaio in tutto il Piemonte la rete interospedaliera per l’emergenza coronarica.
Grazie al lavoro interdisciplinare di tutte le strutture interessate, le Unità di terapia intensiva coronarica (UTIC), gli operatori del 118 e i Pronto Soccorso, è oggi possibile anticipare i tempi della diagnosi di infarto miocardico acuto e fornire al paziente il trattamento più appropriato. Nel trattamento dell’infarto miocardico acuto, infatti, la qualità della risposta assistenziale nelle prime ore ha un ruolo determinante per la sopravvivenza.
Nel caso di sospetto infarto, il medico del 118 potrà eseguire un elettrocardiogramma direttamente a casa del paziente o sull’ambulanza. L’ECG verrà poi trasmesso alle unità di terapia intensiva coronarica di riferimento territoriale. La conferma diagnostica attiverà immediatamente la prima terapia farmacologica già a bordo del mezzo e, secondo le indicazioni di un protocollo operativo concordato fra gli operatori del 118 e i cardiologi ospedalieri, verrà definita la destinazione del paziente per il trattamento più efficace.
Gli infarti miocardici acuti in Piemonte sono oltre 4.200, di cui il 65.8% colpisce gli uomini in età media di 69 anni. Di questi casi, circa il 30% arriva in ospedale tramite chiamata al 118, il 51.6% per accesso diretto, circa il 20% tramite altro accesso, ovvero tramite trasferimento o inviati dal medico curante. Inoltre, il 57.7% dei casi ha ricevuto un intervento di angioplastica durante il ricovero. L’8.5% rappresenta il dato di mortalità intraospedaliera.