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Tre italiani su quattro dicono no al latte materno biotech

Sanihelp.it – Quasi 3 italiani su 4 non metterebbero mai il latte materno ottenuto da mucche clonate nel biberon: è quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine Eurobarometro nel commentare la notizia che in Argentina è nata la prima mucca al mondo in grado di produrre latte materno grazie ad alcuni geni umani inseriti nel proprio Dna, annunciata dal National Institute of Agrobusiness Technology.


L’ annuncio è accolto con diffidenza dal 75% degli italiani che vedono la clonazione degli animali con una preoccupazione maggiore rispetto alla media dei cittadini europei tra i quali gli oppositori sono comunque il 65%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro.

Peraltro in Italia – riferisce la Coldiretti – si sta rapidamente riscoprendo il latte d’asina con il quale si ottengono ottimi risultati per i bambini con allergie gastrointestinali dovute a intolleranza al normale latte di mucca, e per quelli che non possono essere allattati al seno.

Il latte d'asina, che ha caratteristiche simili a quello materno, è un vero e proprio farma-food che risolve i problemi delle intolleranze al latte vaccino nell'età neonatale, ma l'elevato contenuto in calcio lo rende estremamente utile tanto per gli anziani affetti da osteoporosi che per le donne in menopausa.

Un animale che sembrava solo pochi anni fa spacciato ha trovato una ragione d'essere nel combattere le nuove patologie dei tempi moderni, con un aumento del 30% negli ultimi 5 anni in Italia, dove si contano complessivamente oltre 36 mila quadrupedi dalle grandi orecchie.

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