Sanihelp.it – Negli ultimi anni il problema delle lesioni cutanee ha assunto un’importanza crescente, soprattutto in relazione all’aumento progressivo della popolazione anziana.
Si stima che in Italia le ulcere colpiscano circa 2 milioni di persone, per lo più over 65, e l’11% dei soggetti ospedalizzati di età superiore ai 65 anni vada incontro a piaghe e ulcere croniche.
Eppure le ferite difficili oggi possono essere curate con successo. Il management di ulcere di vaste dimensioni, non tendenti alla guarigione, post-traumatiche, post-chirurgiche e da ustioni si avvale oggi di sostituti cutanei in grado di velocizzare i tempi di guarigione e soprattutto di promuovere la riepitelizzazione in termini rigenerativi piuttosto che riparativi.
I sostituti cutanei sono prodotti che possono sostituire o rimpiazzare in toto o in parte i componenti normalmente presenti nella cute umana (per esempio epidermide e/o derma, cellula e matrice). Sono progettati per le lesioni che non rispondono alle cure tradizionali e per tutte quelle situazioni nelle quali vi è la necessità di integrare l'attività delle cellule (ulcere diabetiche, ferite problematiche e croniche).
Il vantaggio consiste nella loro capacità di creare e sostenere un ambiente ottimale per l’attività cellulare necessaria per la riparazione dei tessuti. Questi farmaci possono agire anche come rivestimenti biologici che proteggono la lesione dall'ambiente esterno.