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Parkinson: confermati benefici della stimolazione cerebrale

Sanihelp.it – I risultati del primo studio controllato sulla stimolazione cerebrale profonda per il trattamento della malattia del Parkinson confermano i benefici di questa tecnica.


Condotto in 15 centri negli Stati Uniti, lo studio ha arruolato 136 pazienti ed era mirato alla valutazione comparativa di malati di Parkinson sottoposti a impianto di stimolazione cerebrale profonda con e senza stimolazione.

Il sistema consiste in un neurostimolatore – un dispositivo a batteria impiantato chirurgicamente che genera lievi impulsi elettrici – e in conduttori che trasmettono gli impulsi a un’area specifica del cervello.

L’obiettivo primario era di misurare l’intervallo di tempo tra gli episodi di diskinesia (movimenti involontari dovuti ai farmaci somministrati per la cura della malattia) nel periodo di tre mesi. I risultati hanno dimostrato come i partecipanti al gruppo di stimolazione abbiano mediamente registrato un incremento di 4,27 ore di on time contro un aumento di 1,77 ore dei pazienti curati senza stimolazione. Inoltre, i pazienti sottoposti a stimolazione hanno riportato anche un miglioramento complessivo della qualità della vita.

La National Parkinson Foundation stima che negli Stati Uniti siano più di 1 milione le persone attualmente affette de questa malattia, con circa 50.000-60.000 nuovi casi ogni anno. In tutto il mondo sono circa 6 milioni le persone che soffrono di questa condizione.

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