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Primavera in arrivo: è tempo di allergie

Sanihelp.it – Con l’arrivo della bella stagione almeno il 10% degli italiani è alle prese con le allergie respiratorie: starnuti, prurito, arrossamento degli occhi, lacrimazione, respiro affannoso, asma.


L’allergologo Domenico Schiavino, direttore del Servizio di Allergologia del Policlinico universitario A. Gemelli di Roma spiega: «Quest’anno il tempo è stato particolarmente anomalo. Gli alberi, soprattutto cipresso, nocciolo, pino, hanno impollinato già a febbraio e lo stanno rifacendo recuperando il tempo perduto dopo quel mese di freddo e neve. A marzo in genere chi è allergico a questi tipi di pollini è già uscito dal tunnel, quest’anno non è così, ha sofferto a febbraio e soffre ora. Il prevedibile repentino aumento della temperatura, la presenza di vento e il clima secco saranno i segnali di allarme rosso per la diffusione nell'aria dei granuli pollinici: dapprima delle erbacee, poi soprattutto le graminacee. Nel periodo estivo, invece, occhio a parietaria e alternaria: come i soggetti allergici hanno già sperimentato sulla propria pelle le spore di alternaria e il polline di parietaria sono abbondantemente presenti nell'atmosfera durante il periodo estivo.

Per chi soffre di allergia ci sono gli antistaminici, ma sono solo sintomatici, non curano il problema. In questa fase dell'anno i soggetti allergici ai pollini possono ricorrere solo a terapie farmacologiche sintomatiche con antistaminici, antileucotrienici, cortisonici nasali e eventualmente cortisonici inalatori e broncodilatatori.
 L'unica terapia eziologica però, cioè l'unica terapia in grado di eliminare il problema alla radice, e di modificare la storia naturale della patologia, consiste nell'indurre uno stato di tolleranza nei confronti del polline. L’immunoterapia specifica, comunemente detta vaccino, è fondamentale per risolvere un problema, non dimentichiamolo, che se non trattato può portare complicanze come l’asma bronchiale, la sinusite, poliposi nasali. Noi dopo un anno di osservazione forniamo il trattamento desensibilizzante, che va somministrato con un certo anticipo, diciamo all’inizio dell’anno, per essere efficace in primavera. Fino a pochi anni fa si faceva tramite punture, che potevano provocare reazioni, oggi invece si stanno diffondendo anche vaccini in gocce o compresse da assorbire sotto la lingua, che si possono assumere a casa. Il vaccino va iniziato prima della stagione pollinica e per avere risultati evidenti va protratto per 3-5 anni, ma la sospensione del trattamento va valutata caso per caso. Può essere utilizzato da tutti, fermo restando che si può essere allergici a più tipologie di polline, anche sei o sette, e allora vaccinarsi è più complicato».

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FonteAgi

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