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Una ricerca: gli italiani bevono, ma non si ubriacano

Sanihelp.it – Il 65% degli italiani ha consumato, nel corso del 2001, almeno una bevanda alcolica: una percentuale che rispetto al 2010 rimane stabile, dopo che dal 2008 al 2010 si è invece assistito a un calo. Nel nostro Paese il consumo è saldamente ancorato a una tradizione legata alla moderazione, alla buona tavola e alla convivialità, in perfetto stile mediterraneo.


È quanto emerge da una ricerca realizzata da Nielsen per Federvini, Federazione italiana Industriali Produttori Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e affini.

Da tempo Federvini sostiene che lo stile mediterraneo è il modello di consumo indispensabile per diffondere, anche e soprattutto nei giovani, la cultura del bere buono e moderato e prevenire fenomeni di abuso.

Solo il 22,75% degli italiani consuma quotidianamente o quasi bevande alcoliche e, tra quanti consumano, il 62% si ferma a un bicchiere e un altro 25% non supera i due. Si conferma forte il binomio buon vino-buon cibo: l’86% degli italiani beve infatti in occasione dei pasti e tra le motivazioni per cui si consumano bevande alcoliche spiccano l’accompagnamento al cibo e l’apprezzare il sapore. Di riflesso, i principali luoghi dove vengono consumate le bevande alcoliche sono la propria casa (83%) e il ristorante (49%).

Il primo assaggio avviene mediamente a 15 anni ed è quasi sempre legato a un'occasione speciale e a contesti tradizionali e controllati (una ricorrenza, una festa in casa).

In generale, quello delle bevande alcoliche nel nostro Paese resta prevalentemente un consumo maschile e dell’età adulta. Il vino si conferma la bevanda alcolica più consumata, seguito dalla birra e dagli spumanti e champagne.

I dati sono in linea con gli ultimi pubblicati dall’OMS, dai quali emerge che i più forti consumatori di vino, Italia e Francia, sono anche quelli che nel corso degli ultimi decenni hanno sperimentato un maggiore calo nel consumo pro-capite di alcolici.
L’Italia non solo risulta avere uno dei consumi pro-capite di alcolici tra i più bassi d’Europa, ma ha anche una frequenza minore del binge-drinking, lo sballo del sabato sera.


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