Sanihelp.it – La chirurgia del piede è una delle specialità ortopediche più difficili per la complessità dei distretti da operare e la necessità di una corretta indicazione chirurgica, non sempre immediata. L’approccio è biomeccanico e lo scopo è migliorare la funzionalità del piede e della caviglia e quindi della deambulazione. La mini invasività ha consentito di ridurre il dolore post-chirurgico e i tempi di recupero post-operatorio, migliorando la funzionalità finale e quindi i risultati clinici.
Una delle patologie ortopediche più frequenti è quella dell’alluce valgo, patologia che colpisce sia uomini che donne. Si tratta di una deformità a carico del primo dito, in particolare della prima articolazione metatarso-falangea del piede, le cui cause sono ravvisabili nell’uso di calzature troppo strette e in una matrice familiare.
L’alluce valgo colpisce in particolare persone tra i 40 ed i 60 anni, ma negli ultimi tempi si è notato un aumento della patologia anche in pazienti molto giovani, accompagnata talvolta ad altre patologie come il dito a griffe (o dito a martello) e il Neuroma di Morton.
Un buon chirurgo ortopedico non dovrebbe mai prendere in considerazione l'intervento chirurgico di correzione della deformità ai soli fini estetici; ciò condurrebbe a un vero e proprio insuccesso, dal momento che andrebbe ad alterare un'articolazione non dolente.
Nel caso in cui un paziente presenti dolenzia sotto la pianta del piede, accompagnata a piede piatto o cavo, è bene prescrivere un buon plantare, eseguito da tecnici di provata esperienza con le varie modifiche a seconda delle necessità, che sarà in grado di contenere per un periodo più o meno lungo il dolore. Quando i dolori diventano costanti soprattutto durante la deambulazione, con la comparsa di arrossamento sulla prima articolazione metatarso falangea, dolore sotto la pianta del piede ed eventuali fastidiose callosità con difficoltà ad indossare le calzature è il momento di procedere all’intervento chirurgico.
Questa chirurgia ha il pregio di poter essere eseguita in day-Surgery, senza alcun giorno di degenza, con il paziente che scende dal letto operatorio con una scarpa speciale chiamata scarpa di Baruk, che consente di camminare con l'appoggio del solo tallone, senza alcun dolore.
