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Un nuovo test per predire la morte cardiaca improvvisa

Sanihelp.it – Accade che lo sport venga associato a decessi in giovane età e senza un apparente motivo. Atleti sani e idonei a sport dove sforzo fisico e stress da attenzione sono tirati ai massimi livelli, atleti che non sono più tra noi. L’ultimo a sgomentare il mondo calcistico e i suoi tifosi è stato Piermario Morosini, 25 anni, centrocampista del Livorno. Non è il primo caso.


La morte cardiaca improvvisa è una morte inattesa che, spesso, non presenta alcuna sintomatologia. Colpisce circa 350.000 individui ogni anno negli Stati Uniti e in Italia causa più di 70.000 decessi all’anno.

Oggi si è scoperto che alcune delle patologie cardiache, causa di morte improvvisa, sono geneticamente mappabili. In parole povere, conoscendo la mappa genetica della patologia si può prevenire l’evento, aiutando il medico nell’approccio terapeutico. Questo risulta particolarmente importante anche nei giovani e negli sportivi che non presentano alcuna sintomatologia ma che, se sottoposti a sforzo fisico, possono andare incontro ad arresto cardiaco improvviso.

Partendo da questo presupposto è stato sviluppato un test per valutare la genetica cardiaca. È basato sulla nuova tecnologia di MALDI-TOF. Con un DNA microchip è possibile identificare le mutazioni genetiche alla base di patologie come la cardiopatia ipertrofica, la cardiopatia dilatativa, la cardiomiopatia aritmogena ventricolare destra, la sindrome del QT breve e lungo, quella di Brugada, quella di Marfan, quella di Noonan e quella di Leopard.

Il device, frutto di una ricerca internazionale durata 7 anni, combina due tecniche di analisi del DNA, accrescendo il numero di patologie individuabili e riducendo i tempi per gli esiti, rispetto agli strumenti attualmente disponibili.

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