Sanihelp.it – La sinusite è caratterizzata dall’infiammazione della mucosa di uno o più seni paranasali, cavità piene d’aria scavate all’interno del massiccio faciale che, oltre ad alleggerire il cranio, integrano le complesse funzioni del naso (condizionamento dell’aria, percezione olfattiva, modulazione della voce grazie all’effetto di risonanza). Può essere acuta, cronica o recidivante: nel primo caso non dura più di quattro settimane, nel secondo persiste per mesi e nel terzo dà luogo a più di tre episodi nell’arco di un anno.
«Il più delle volte la sinusite è causata da un raffreddore virale, batterico, allergico o fungino, magari trascurato, e si configura pertanto come sovrapposizione di un processo flogistico da un lato e infettivo dall’altro. Ne conseguono ispessimento della mucosa e restringimento con ostruzione al normale passaggio dell’aria: questo spiega perché la sinusite colpisce preferenzialmente gli individui in cui i seni paranasali sono più sviluppati e quindi gli adulti rispetto ai bambini», spiega il dottor Giuseppe Garozzo, specialista in medicina interna a Catania, esperto in omeopatia e fitoterapia e docente presso la Scuola di omeopatia C.O.I.I.-CSOA ROMA.Si determina in questo modo una situazione variegata, in cui può formarsi una raccolta purulenta all’interno del seno interessato, oppure subentrano disturbi alla normale respirazione, febbricola, mal di testa, crostificazione, riduzione della percezione olfattiva e disagi che possono compromettere il sonno, la qualità di vita e perfino le normali attività quotidiane.
L’omeopatia può essere utile nei casi di sinusite: «Per il trattamento in fase acuta è da segnalare un complesso, disponibile in gocce, compresse e fiale, i cui componenti (tra cui Arsenicum album, Calcarea carbonica, Cinnabaris, Kalium bichromicum, Pulsatilla, Sepia e Sulfur) agiscono in maniera specifica e in perfetta sinergia sui seni paranasali e consentono al tempo stesso di intervenire anche in rapporto alla costituzione dell’individuo. Più in dettaglio, Arsenicum album è indicato per la costituzione sulfurico-fosforica e per il paziente freddoloso che presenta in fase acuta il volto caldo, desidera l’aria aperta e spesso gonfiore sotto la palpebra inferiore. Arsenicum è efficace anche nel raffreddore da fieno, per contrastare il naso gocciolante e ostruito, febbre che compare in genere tra mezzanotte e le ore due, ansia, freddo, irrequietezza», spiega lo specialista.Calcarea carbonica è il medicamento di base per la costituzione carbonica, svolge un’azione simile a quella dell’acetilcisteina e pertanto utile in coloro che possono andare incontro alla formazione di poliposi nasale. Anche Cinnabaris favorisce la fluidificazione e può essere impiegata in tutte le costituzioni, in particolare per le sinusiti frontali. Kalium bichromicum è il rimedio del soggetto freddoloso, che avverte bruciore alla radice del naso e può avere faringite acuta e cronica, principalmente del seno mascellare, con secrezione densa, purulenta gialla e filamentosa. «Pulsatilla è specifica per la composizione sulfurica-fosforica con diatesi tubercolinica con dolore alla radice del naso, perdita dell’olfatto, secrezione giallo-verdastra abbondante al mattino e formazioni crostose a livello mucosa nasale. Sepia, analogamente, è un medicamento pluricostituzionale per individui sensibili all’aria fredda, nei quali la sinusite si associa a odore nasale nauseante, abbondante catarro nasale e respirazione con la bocca. Sulfur, infine, è il grande rimedio di base per la costituzione sulfurica e stimola le difese nei soggetti predisposti a poliposi e adenoidi», precisa il dottor Garozzo.A questi complessi in fase acuta si possono associare rimedi di fondo, per esempio: Silicea, indicata nei soggetti con diatesi tubercolinica, sinusite cronica frontale con vertigini e secrezione nasale purulenta; Sanguinaria canadensis per la poliposi nasale che sanguina facilmente; Thuya occidentalis per la sinusite con secrezione gialloverdastra, peggiorata dal freddo e dall’umido, con cefalea frontale sinistra spesso perforante e dolore al soffiarsi del naso, Sticta pulmonaria per secchezza e ostruzione alla radice del naso. «Ottimo complemento alla terapia per via orale è l’impiego (1 spruzzo 4-5 volte al giorno) di uno spray a base di Calcarea carbonica, Cinnabaris, Kalium bichromicum e Pulsatilla, indicato anche nei bambini piccoli con scolo di muco viscoso nel retrofaringe, responsabile di tosse grassa in assenza di catarro bronchiale. Infine è da segnalare, per la sua attività antinfiammatoria e antinfettiva, un complesso in fiale, gocce e compresse che annovera tra i propri componenti Apis mellifica, Belladonna, Lachesis, Hepar sulfur e Mercurius sublimatus corrosivus. In conclusione, va ricordato che la sinusite è una patologia più frequente di quanto si possa immaginare ed è importante inquadrare il paziente sotto il profilo costituzionale e diatesico, identificando sin da subito rimedi mirati in grado di consentire la completa risoluzione della sintomatologia», conclude il dottor Garozzo.