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Cefalee: ok degli americani al rasoio da passare sul collo

Sanihelp.it – Secondo uno studio pubblicato su Cephalalgia e condotto dal professor Peter Goadsby dell’Università della California di San Francisco e dell'University College di Londra, usando uno strumento di stimolazione esterna portatile denominato gammacore, che invia microimpulsi elettrici al nervo vago che transita nel collo per dirigersi al cervello, si può risolvere dal 21 al 63% degli attacchi lievi/moderati di emicrania, riducendo il dolore nel 47%  dei casi.


Basta appoggiarlo all’esterno del collo, accenderlo e variare l’intensità degli stimoli di 90 secondi con un’apposita rotellina a seconda del bisogno.

I primi a usarlo in Italia sono stati i ricercatori del Istituto Carlo Besta di Milano e quelli del San Raffaele di Roma. I loro risultati sono sovrapponibili a quelli di Goadbsy e i colleghi del Besta li hanno presentati al 66° Congresso dell’American Academy of Neurology di Filadelfia.

Nel 44,8% dei 96 attacchi trattati nei 30 malati arruolati nello studio il dolore è completamente scomparso nel giro di mezz’ora con una singola applicazione e, come nello studio di Goadsby, i malati non hanno riportato alcun effetto collaterale degno di nota.

Anche il gruppo romano del professor Barbanti riporta un’efficacia simile nei 145 attacchi dei 44 pazienti studiati al San Raffaele: completa risoluzione in oltre la metà dei casi (57,4%) e riduzione del dolore in una percentuale simile a quella di Goadsby (41,3%).

Per aumentare le possibilità di successo dei device elettronici di stimolazione autogestibili, sottolineano però gli specialisti, è importante educare i malati a un loro uso corretto, tranquillizzandoli sulla loro sicurezza.

A fine anno arriveranno i risultati di quasi 400 studi clinici controllati in corso in tutto il mondo, attualmente il più ampio programma di studi con controllo placebo nelle cefalee


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