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Allergia al nichel nell’Ipad: undicenne finisce in ospedale

Sanihelp.it – La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, talmente lunghi che l'uomo che non si adegua, poco interessato ai prodotti d'ultima generazione, rischia di risultare anacronistico e di essere lasciato indietro: basti pensare all'esempio dei telefonini, passati da utile optional a risorsa fondamentale nel giro di brevissimo tempo; o ai social network, sempre più affollati anche di persone che di computer capiscono pochino. Uno degli ultimi gingilli su cui il marketing delle grandi multinazionali ha lavorato sodo per renderlo un bisogno fintamente necessario percepito agli occhi dei consumatori è l'Ipad, un tablet di ultima generazione, ultrapiatto e ultradefinito, una sorta di computer portatile delle dimensioni di un telefonino da utilizzare per una gamma vastissima di esigenze, dalle fotografie alla consulenza riguardante gli ultimi aggiornamenti del meteo.


Ciò nonostante, tali tecnologie possono risultare meravigliose fintanto che il consumatore rimane informato su di esse: altrimenti, si ritorcono contro il padrone come un sonnolento serpente ammaestrato stanco del numero dell'incantatore. Infatti, forse non tutti sanno che l'Ipad è costituito anche da nichel, sostanza presente in piccole quantità nei cibi che ingeriamo quotidianamente ma maggiormente usate nei dispositivi elettronici. Possiede una buona importanza biologica: tale metallo risulta infatti coinvolto nel metabolismo ormonale, del glucosio e dei lipidi, oltre che nel mantenimento delle membrane cellulari. Ciò nonostante piccolissime quantità di nichel sono ampiamente sufficienti a svolgere il ruolo a cui è preposto nell'organismo: oltre, può risultare tossico e dar luogo ad una delle allergie più comuni.

A tal proposito, la rivista specializzata Pediatrics ha documentato il caso di un bambino di 11 anni ricoverato in una clinica di San Diego, California, a causa di una reazione follicolare cutanea sparsa per tutto il corpo. Dopo attente analisi, il ragazzo è risultato affetto proprio da allergia al nichel, scatenata dall'uso sempre più massiccio, nell'ultimo periodo, da parte sua dell'Ipad regalatogli dai genitori nel 2010. Da quando ha cominciato ad utilizzare lo strumento elettronico ricoperto da una custodia protettiva, il bambino americano ha iniziato a migliorare sensibilmente.

Al di là della pessima notizia per il ragazzo in questione, che vedrà la sua esistenza sensibilmente cambiata a livello di dieta e di oggetti da poter utilizzare dopo questa scoperta, ciò che può interessare il pubblico dei consumatori è comprendere se tutti gli Ipad della Apple siano ricoperti di uno strato di nichel o meno. Tale informazione, infatti, può risultare decisiva in un mondo in cui gli allergici a questo metallo sono sempre più numerosi: si stima infatti che, di tutti i bambini che si sottopongono ai test, almeno uno su quattro ha qualche forma di intolleranza più o meno grave alla sostanza in questione, mentre fino a qualche anno fa la statistica si attestava intorno al 17%. Onde evitare di accrescere il numero dei ricoveri per dermatite ad un livello spropositato, si attende la reazione della casa produttrice dello strumento in questione, che finora si è rifiutata di commentare l'accaduto.  

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