Sanihelp.it – Nel prossimo futuro, un semplice test delle urine potrebbe essere sufficiente per verificare la presenza del Papilloma virus umano, ovvero la causa principale del cancro al collo dell’utero, nella cervice uterina.
Secondo i ricercatori della Barts and The London School of Medicine infatti, l’esame delle urine potrebbe costituire una valida alternativa per l’identificazione del Papilloma virus umano (HPV) rispetto al Pap-test, il metodo di screening più comunemente utilizzato che consiste nel prelievo – tramite una speciale spatola o un bastoncino cotonato – di una piccola quantità di muco dal collo dell'utero della paziente.
I ricercatori hanno preso in considerazione i risultati ottenuti da quattordici studi che hanno confrontato entrambi i metodi di screening su un totale di 1443 donne sessualmente attive.
Gli scienziati hanno così scoperto che la proporzione dei risultati positivi correttamente identificati si è assestata all’87% per il test delle urine e al 94% per il prelievo di campioni cervicali, mentre l’identificazione dei tipi 16 e 18 del Papilloma virus umano (le cause principali dell’insorgenza del cancro al collo dell’utero) è riuscita nel 73% dei casi analizzati con il test delle urine e nel 98% di quelli esaminati con Pap-test.
«Le nostre analisi dimostrano l'accuratezza con cui il Papilloma virus umano viene identificato tramite l’esame delle urine – commenta la dottoressa Pathak dall'Unità di Ricerca sulla Salute della Donna presso la Barts and The London School of Medicine – Quando si pensa alle alternative con cui verificare la presenza dell'HPV cervicale, il test delle urine deve essere concepita come un'alternativa accettabile, soprattutto per aumentare la copertura anche nei sottogruppi più difficili da raggiungere».