Sanihelp.it – L’alluce valgo, una deformità evidente del piede caratterizzata dalla deviazione della falange verso l’esterno, spesso causa dolori e difficoltà a indossare le scarpe. Un problema molto comune soprattutto nelle donne oltre i 45 anni, se vi sono casi di ereditarietà o se si utilizzano scarpe con tacco alto e punta stretta.
L’alluce valgo si associa spesso al piede piatto: la ridotta curvatura della pianta porta a sovraccaricare la parte anteriore del piede e può causare, oltre a lesioni cutanee, anche deformazioni al secondo e terzo dito definiti a martello. Si possono generare anche conseguenze come lesioni osteoarticolari all’avampiede e persino ripercussioni gravi su ginocchia, anche e colonna vertebrale.
La chirurgia è l’unico modo per risolvere questo problema e permette di agire sulle cause ripristinando al tempo stesso l’estetica del piede.
In questo campo è ora disponibile una nuova tecnica minimamente invasiva. Non lascia cicatrici in quando prevede di effettuare soltanto due o tre mini incisioni attraverso le quali si svolgono le varie fasi dell’intervento. Sotto controllo radiografico vengono poi eseguiti in maniera precisa i gesti correttivi della deformità.
Il metodo permette di camminare subito dopo l’intervento grazie a un’apposita scarpa e a un bendaggio particolare che contribuisce a mantenere il corretto posizionamento dell’alluce. Con lo stesso principio è possibile correggere il dito a martello e la metatarsalgia da sovraccarico.
Prima dell’intervento è necessaria una valutazione clinico-radiologica del piede in scarico e sottocarico, stabilendo l’ampiezza della deviazione ossea e tenendo conto di altri fattori come l’età e l’attività motoria abituale.
Questo tipo di tecnica comporta una serie di vantaggi importanti: nessuna cicatrice chirurgica, trauma e dolore ridotti, tempo di degenza più breve e recupero più rapido.