Sanihelp.it – Il ciclista Ivan Basso è stato operato lo scorso 15 luglio per un tumore al testicolo, l’intervento è stato condotto con successo e il suo caso è diventato un’occasione importante per sottolineare ancora una volta il ruolo della diagnosi precoce e l’importanza dell’autopalpazione dei testicoli, già da ragazzi. Il tumore al testicolo ha un’incidenza importante: sono circa 2.200 all’anno le diagnosi in Italia. Si tratta della neoplasia più frequente tra i giovani maschi di età compresa fra i 18 e i 40 anni, ma anche quella con le migliori prospettive di guarigione.
Come spiega il Professor Giorgio Franco, Presidente della Società Italiana di Andrologia: «Allontanato ogni sospetto sul legame diretto tra tumore al testicolo e ciclismo, quello che il caso di Ivan Basso dovrebbe insegnare è l’importanza della diagnosi tempestiva di tumore al testicolo. Ragazzi, imparate a fare l’autopalpazione dei testicoli, strumento fondamentale per scoprire i primi segnali della neoplasia testicolare, così da intervenire prima che il danno sia irrimediabile. Il parallelismo più semplice è con le coetanee, educate all’autopalpazione della mammella e ai controlli periodici dal ginecologo. Gli uomini devono imparare ad andare dall’andrologo non quando si presentano dei problemi, ma periodicamente per vedere se si hanno gonfiori, noduli o escrescenze, fondamentale per la prevenzione delle neoplasie, come di altre malattie dell’apparato genitale maschile».
«L’autopalpazione è una semplice manovra che va fatta dopo la doccia quando i muscoli che sostengono lo scroto sono rilassati», spiega il Dottor Giuseppe La Pera, andrologo presso l’Ospedale San Camillo di Roma e Componente del Direttivo Nazionale della Società Italiana di Andrologia.
«La mano va passata sotto lo scroto per sentire se c’è una differenza di peso tra i due testicoli. Successivamente, con indice, pollice e medio di tutte e due le mani va palpato il testicolo che deve risultare liscio. Se si avverte una differenza di peso tra i due testicoli o delle irregolarità sulla superficie del testicolo, queste vanno riportate al medico curante in tempi brevi. Tale manovra va ripetuta ogni due mesi, soprattutto in presenza di fattori di rischio come ad esempio la mancata discesa del testicolo nello scroto alla nascita (criptorchidismo) o una familiarità con i tumori del testicolo».
Oltre al tumore, le patologie a carico dell’apparato genitale maschile sono numerose e possono ripercuotersi sulla salute e sulla qualità di vita. In molti casi è possibile ridurre le conseguenze negative attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce fin dalla giovane età.
«Nell’adolescente e nel giovane adulto le anomalie e le patologie dell’apparato genitale vengono intercettate con molta difficoltà a causa dell’assenza di una cultura andrologica diffusa che determina resistenza e imbarazzo nei maschi, ma anche nei genitori che rivestono un ruolo di primaria importanza nell’educazione alla salute dei figli. Il nostro suggerimento è di fare la prima visita a 14 anni con controlli periodici almeno ogni due anni per individuare eventuali patologie sul nascere, in modo da intervenire tempestivamente evitando danni più gravi e problemi difficilmente risolvibili come l’infertilità», conclude il professor Giorgio Franco.