Sanihelp.it – L’autoironia, cioè la capacità di ridere di se stessi, è una qualità innata della personalità, ma si può anche acquisire nel tempo. Di solito non manca alle persone con una spiccata autostima. Chi ha fiducia in se stesso, infatti, si accetta e tollera anche i propri sbagli. Per chi è insicuro, invece, cadere nel ridicolo può causare una profonda ferita emotiva.
La capacità di ridere di se stessi, tuttavia, è la prima arma per sfuggire alla timidezza o al senso di vergogna, soprattutto quando si è insicuri e l’autostima traballa. Prendersi in giro da soli significa anticipare qualunque giudizio altrui, mostrando una tale consapevolezza da zittire qualsiasi critica sul nascere. L’autoironia, non a caso è sintomo di intelligenza!
A volte, infatti, le critiche sono il frutto di emozioni di invidia, di superbia o di gelosia. Saper ridere di se stessi annulla il carattere competitivo della relazione e addirittura può trasformare il ‘nemico’ in un complice. Ma non finisce qui… sapersi prendere in giro ha innumerevoli vantaggi, in primis una sana leggerezza.
Essere leggeri non significa essere superficiali, tutt’altro. Vuol dire saper creare un dialogo rilassato, che può portare persino a una maggiore intimità. Quando vediamo qualcuno capace di prendere in giro i propri limiti, infatti, siamo portati a fare altrettanto, svelando difetti e mancanze, che perdono la loro carica emotiva. In questo modo non solo si accorciano le distanze, ma si crea anche un clima di fiducia reciproca. Non cercare di dimostrarsi perfetti consente di avere un confronto improntato alla reciproca stima.