Sanihelp.it – Un tremendo terremoto come quello del Nepal lascia dietro di sé immense esigenze ricostruttive. Ma non si tratta solo di ricostruire case, ospedali, scuole e vie di comunicazione. Prima di tutto, si tratta di uomini, donne e bambini. Per i loro corpi feriti, spesso straziati, un intervento di chirurgia plastica può fare la differenza e cambiare il corso della vita. Per questo la SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, ha lanciato SICPRE pro Nepal, progetto che la vede a braccetto con l’ISAPS, International Society of Aesthetic Plastic Surgery.
«Nelle situazioni di emergenza più che mai – dice Fabrizio Malan, presidente SICPRE – l’unione fa la forza. In questo caso, grazie all’ISAPS, con cui siamo gemellati, è una forza che viene da 95 Paesi del mondo, per un totale di 2.700 chirurghi plastici».
Due le iniziative al via. La prima è una raccolta fondi organizzata dal Resurge International’s Care Fund, con la garanzia che il 100% dei fondi donati verranno devoluti per le missioni in Nepal, a sostegno delle necessità materiali della popolazione. La seconda è la »chiamata» rivolta ai chirurghi, per partire con le missioni umanitarie organizzate dall’Isaps-Leaf Surgical Relief Teams.
«La nostra Società ha una grande tradizione in fatto di missioni umanitarie – dice ancora Malan -. Sono certo che faremo il massimo anche in questo caso».