Sanihelp.it – Che sia sul viso o sul corpo, il rossore è sempre legato a un'eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni del derma e un maggiore afflusso di sangue nella pelle che, nel tempo, può portare a numerosi problemi che vanno dall’invecchiamento precoce a vere e proprie malattie. Per questo motivo è importante non sottovalutare questo sintomo e rivolgersi al dermatologo.
«Quando i capillari si dilatano – spiega Antonino Di Pietro, Direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano – la velocità di scorrimento del sangue tende a diminuire, per cui le cellule cutanee vengono ossigenate meno e rallentano il proprio metabolismo. Ciò porta a una minore produzione di collagene ed elastina e un conseguente invecchiamento precoce.
La dilatazione dei capillari causa un ristagno e provoca un aumento della temperatura superficiale e una maggiore stimolazione delle ghiandole sebacee e sudoripare. Ciò favorisce l'eccessiva crescita di acari (come il Demodex folliculorum) ritenuti corresponsabili di rossori persistenti, eritrosi e rosacea, una malattia che in Italia affligge oltre 3 milioni di persone».
«Recentemente è stato pubblicato sulla rivista Dermatology & Therapy un ampio studio internazionale sull’impatto del rossore – spiega Giuseppe Micali, direttore della Clinica Dermatologica di Catania, coautore dello studio – Il rossore ha una significativa influenza a livello emozionale (77%) ed è vissuto in maniera imbarazzante (46%).
«Nell’imaginario collettivo il colore scarlatto del viso si correla a una scarsa capacità di governare appetiti ed emozioni – spiega Katia Vignoli, psicoterapeuta, esperta in medicina psicosomatica – Esporre il proprio volto arrossato allo sguardo altrui, quindi al giudizio sociale, è fonte di profondo imbarazzo».
«Comprendere i fattori scatenanti è il primo passo – afferma Aurora Parodi, professore ordinario di Dermatologia, Direttore UOC Clinica dermatologica, IRCCS AOU San Martino – IST Genova, DiSSal Università di Genova. Attualmente sono disponibili terapie innovative come la brimonidina, che agisce attraverso la vasocostrizione cutanea diretta, e la doxiciclina un antibiotico che ha dimostrato potenti proprietà antinfiammatorie».
Da settembre 2015 è inoltre disponibile un nuovo trattamento a base di ivermectina, una molecola dalle proprietà sia antinfiammatorie che antiparassitarie. Un recente studio ha dimostrato un tasso di successo del 38.4% e del 40.1%.
Da poco sono state inoltre pubblicate dalla Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) le raccomandazioni per il trattamento della rosacea distinte per sottotipo: la rosacea eritemato-teleangectasica beneficia dell’uso della brimonidina, associato alla terapia fisica (laser o luce pulsata), nella rosacea papulo-pustolosa viene suggerito l’uso di farmaci topici tra cui l’ivermectina, per le forme severe o resistenti viene raccomandato l’utilizzo di antibiotici sistemici, come la doxiciclina 40 mg a basso dosaggio.
Fondamentale in tutti i casi la beauty routine. Per la detersione vanno preferiti i tensioattivi delicati, formulati con un pH basso (intorno al 5.0), in gel o emulsione a risciacquo. Da limitare l’uso di dischetti di cotone e salviette umidificate. Per struccarsi sono perfette le acque micellari. Per il corpo vanno bene gli oli da bagno: sono delicati e non seccano la pelle.
Le creme idratanti per viso e corpo devono essere dermocompatibili e contenere attivi idratanti e ricostituenti. Per proteggersi da freddo, vento e sbalzi di temperatura sono utili le creme barriera, contenenti ceramidi, colesterolo e acidi grassi che vanno a riformare le lamelle di lipidi dello strato corneo distrutte dall'infiammazione. Per coprire rossori e capillari evidenti si può ricorrere al maquillage correttivo: fondotinta coprenti e correttori verdi da applicare sulle macchie.