Sanihelp.it – Il desiderio di diventare genitori riguarda anche i pazienti oncologici, un desiderio che «per troppo tempo è stato sottovalutato, ma che oggi deve essere riconosciuto e tutelato». A sottolinearlo, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). Le due società scientifiche hanno raccolto il proprio impegno nelle Raccomandazioni sull’Oncofertilità, indirizzate alle Istituzioni.
«Ogni anno nel nostro Paese circa 8.000 cittadini under 40 (5.000 donne e 3.000 uomini), sono colpiti da tumore. I trattamenti anti-cancro sono legati alla possibile comparsa di infertilità, per questo tutti i pazienti oncologici in età riproduttiva dovrebbero essere informati del rischio di riduzione o perdita della fertilità come conseguenza di queste terapie e, contestualmente, delle strategie oggi disponibili per ridurre questa eventualità. La progettualità del dopo il cancro è motivo di vita e recupero di energie anche durante la malattia. Preservare la funzione ovarica e la fertilità non significa solo poter diventare genitori dopo il tumore, ma anche tutelare la salute della donna evitando una menopausa precoce con le conseguenze negative e i problemi psico-fisici che questa condizione comporta nel breve e lungo termine», spiegano il professor Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM, e il professor Paolo Scollo, presidente SIGO.
Le Raccomandazioni propongono come modello organizzativo la Rete nazionale dei centri di oncofertilità che consenta ai pazienti di rivolgersi a strutture pubbliche specializzate e organizzate per fare fronte a tutte le loro esigenze.
«Abbiamo chiesto al Ministro della Salute di attivare un confronto con le società scientifiche per programmare il numero, le dimensioni, la distribuzione territoriale e i volumi minimi di attività per la definizione di un Centro. Il Fertility Day rappresenta l’occasione anche per definire questi aspetti fondamentali. Il 22 settembre è infatti prevista una tavola rotonda sulla difesa della fertilità nelle persone colpite da neoplasia».