Sanihelp.it – Il lockdown e la DAD, le attività sportive chiuse e il tempo sul divano dilatato a dismisura. Ancora più degli adulti, sono i piccoli che si trovano ora a fare i conti con il lungo periodo di chiusure.
Quasi un bambino italiano su tre infatti è obeso o in sovrappeso; una tendenza già presente da tempo ma aggravata dalla pandemia, dove i lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l’attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc.
E’ questo il dato preoccupante emerso da una analisi della Coldiretti: i ripetuti lockdown e le misure di prevenzione con la chiusura a più riprese delle scuole in un anno e oltre di Covid hanno impattato pesantemente sulla salute dei minori.
E questo ancora più che sugli adulti, che tra le esigenze lavorative e la possibilità di fare attività fisica almeno individuale, sono riusciti ad assorbire meglio i problemi causati dalla permanenza forzata tra le mura domestiche.
Al contrario, bambini e adolescenti hanno subito tutti gli effetti negativi del blocco degli spostamenti con il risultato di aver consumato un pasto in più, spesso a base di cibi spazzatura e bibite gassate.
Inoltre hanno ridotto il consumo di frutta e verdura e incrementato di ben 5 ore il tempo passato davanti allo schermo tra televisione, internet, videogiochi e didattica a distanza come confermano i dati di uno studio dell'Università di Buffalo in collaborazione con l’Università di Verona.
E’ stata anche ridotta l’attività fisica, soprattutto per i minori che vivono nei grandi centri urbani e che nella maggior parte dei casi non hanno avuto a disposizione lo sfogo di un giardino o uno spazio verde.
Anche un altro lato preoccupa. Con l’isolamento dovuto al Covid ci sono in Italia i 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione, in una situazione che la pandemia ha sicuramente contribuito a rendere più grave.
Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.
Proprio per aiutare i piccoli italiani a mangiare meglio e a prevenire patologie nell’età dello sviluppo ma anche in quella successiva Coldiretti è scesa in campo con la prima festa dell’educazione alimentare.
L’evento rientra nel progetto di Educazione alla Campagna Amica che con la riapertura delle scuole coinvolgerà ben 120mila bambini delle scuole elementari e medie in tutta Italia con lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli di quelli che sono i principi di una sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti così da valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura aggravato dal Covid.