Sanihelp.it – La malattia di Alzheimer provoca un lento declino delle capacità cognitive. Non esiste la possibilità di predire lo sviluppo della malattia, né esiste un test specifico ma solo test cognitivi che vanno a indagare le aree deficitarie.
Tuttavia, se un soggetto ha persistenti difficoltà di memoria, ragionamento, linguaggio o capacità di pensare come faceva prima, questi segnali non vanno ignorati perché potrebbe trattarsi di campanelli di allarme. Fondamentale identificare quali sono i segnali, che la dottoressa Loredana Locusta (responsabile del Centro Alzheimer presso il centro polifunzionale Villaggio Amico alle porte di Milano) ha riassunto in un decalogo.
1. Amnesie. Il soggetto comincia ad avere difficoltà nel ricordare ciò che è accaduto di recente, per esempio cosa ha mangiato. Nell’'invecchiamento non patologico, il soggetto ha delle dimenticanze, relative per esempio ad alcuni nomi di persone a lui familiari, ma li ricorda dopo poco.
2. Impossibilità nel portare a termine compiti che prima erano semplici, per esempio vestirsi da soli o preparare una ricetta che in precedenza era familiare.
3. Disturbi del linguaggio: difficoltà nel denominare un oggetto, pur riconoscendolo, uso di termini non esatti, spesso parole più semplici che impoveriscono il linguaggio, sensazione di avere sempre la parola cercata sulla punta della lingua, senza riuscire a esplicitare il concetto che si ha in mente
4. Difficoltà di ragionamento e pianificazione: diventa sempre più difficile eseguire i calcoli e condurre un ragionamento lineare, una delle difficoltà più comuni riguarda l'incapacità di gestire il denaro, portando a termine spese eccessive o prive di utilità.
5. Disorientamento temporale: il soggetto tende a perdere il senso delle date e a confondere i giorni della settimana o le stagioni dell'anno.
6. Disorientamento spaziale: i percorsi abituali diventano complicati. Uno dei primi segnali è la perdita di orientamento dei soggetti quando sono alla guida dell'automobile oppure quando si allontanano da ambienti familiari come dalla propria abitazione.
7. Difficoltà a capire le immagini visive e i rapporti spaziali: difficoltà a leggere, a giudicare la distanza e a stabilire il colore o il contrasto (bisogna però prima effettuare un'analisi che escluda che si tratti di problemi visivi legati, per esempio, alle cataratte).
8. Irritabilità e delirio: sono frequenti gli episodi in cui il soggetto appare irascibile e accusa le persone, attuando comportamenti incongrui, possibili anche i deliri, soprattutto di tipo persecutorio
9. Ansia e depressione.
10. Apatia e abulia: perdita di interesse verso le persone care e le attività che prima risultavano fonte di interesse e piacere.