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Dolori a ossa e muscoli: 6 italiani su 10 evitano i farmaci

Sanihelp.it – Il 93% degli italiani riporta episodi di dolore nell’ultimo anno, rivela un'indagine di GSK Consumer Healthcare che ha coinvolto oltre 24.000 persone in 24 Paesi, e i dati rivelano che i più colpiti sono i lavoratori d’ufficio. A soffrire di più a causa del dolore muscolo-scheletrico sono coloro che lavorano alla scrivania (31% vs 26% dei lavoratori manuali), residenti nelle aree urbane (66% vs 22% dei residenti nelle aree rurali) e con un reddito elevato (43% vs 35% di chi ha un basso reddito). Se genitori, il problema aumenta (58% vs. 42% senza figli).


Un profilo che non stupisce, se si pensa alle molteplici tipologie di dolore muscolo-scheletrico, tra cui mal di schiena e dolore cervicale, ma anche dolori muscolari generici e a livello di tendini e articolazioni. Disturbi spesso dovuti alla sedentarietà, al sovrappeso, ma anche a stress e stili di vita scorretti. L’82% degli italiani non intervengono al manifestarsi del dolore, ma aspettano prima di affrontarlo. Questo è un atteggiamento rischioso, poiché il dolore è un campanello d’allarme ed è importante non trascurarlo, individuarne le cause sottostanti e intervenire tempestivamente.

L’89% degli italiani dichiara di essere meno motivato sul lavoro e l’86% riconosce che il dolore influisce sulla produttività. Inoltre, quasi la metà degli intervistati afferma che il  dolore influenza anche le persone che li circondano. Importanti gli effetti sulla sfera personale, sull’identità sociale e l’immagine di sé, con l’Italia in linea con tutti i Paesi coinvolti. A livello globale, 4 intervistati su 5 dichiarano di sentirsi persone migliori nei giorni in cui non hanno dolore, l’82% riconosce che il dolore influisce nel loro modo di relazionarsi con gli altri e il 74% che il dolore incide sulle proprie azioni.

Per 1 italiano su 2 il dolore è qualcosa di personale, di cui non si parla, e 6 su 10 hanno dichiarato che quando hanno dolore fingono di stare bene. Eppure, quando decidono di intervenire, gli italiani si aspettano serietà e chiedono l’aiuto degli esperti, come il medico, a cui si rivolge l’85% degli intervistati, o il farmacista, primo punto di riferimento per il 66%. Tuttavia, in molti non si sentono capiti e vorrebbero maggiore comprensione e attenzione. Sono il 56% gli italiani che non hanno trovato risposte chiare in farmacia e il 35% vorrebbe che il medico sia più comprensivo e riconosca l’impatto del dolore sulla propria vita.

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