Sanihelp.it – L'aumento dell'obesità infantile è associato a un aumento della prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari. La circonferenza del polso è recentemente emersa come nuovo indice antropometrico correlata a tali fattori.
L’associazione della circonferenza del polso con la disfunzione del tessuto adiposo e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta non è ancora stata chiarita. Obiettivo dello studio della dottoressa Cecilia Luordi dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza è stato valutare il rapporto tra la circonferenza del polso, i marcatori di disfunzione del tessuto adiposo e il rischio cardiovascolare futuro in una popolazione di bambini e adolescenti obesi.
Lo studio è frutto di una collaborazione tra l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. I bambini con una circonferenza del polso più robusta (quelli che si trovavano al di sopra del 50° percentile) presentavano livelli di adiponectina di bassi e livelli di leptina più alti rispetto ai soggetti con bassa circonferenza (aumentato rapporto adiponectina-leptina).
Tra i vari gruppi di circonferenza polso non sono state invece riscontrate differenze significative nella percentuale del grasso del tronco e nel rapporto vita fianchi. Lo score di rischio cardiovascolare è risultato significativamente associato alla circonferenza del polso, in maniera indipendente rispetto a sesso ed età, e al rapporto adiponectina-leptina.
In conclusione, la circonferenza del polso, oltre a essere un parametro clinico di facile misurazione, indipendente dalla variazione del grasso corporeo, associato a insulino-resistenza e a parametri cardiaci (struttura del ventricolo sinistro e pressione sistolica), come dimostrato da lavori precedenti, può essere suggerito, visti i risultati di questo studio, come un nuovo, importante marcatore antropometrico di rischio cardiometabolico futuro nei bambini con obesità.