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Eleonora Daniele e la dolce attesa in pandemia

Nove mesi

Sanihelp.it – A 43 anni e al settimo mese di gravidanza Eleonora Daniele è al timone di Storie Italiane, su Raiuno, anche in piena pandemia. Merito probabilmente proprio di Carlotta, la bimba in arrivo a giugno e al quale darà lo stesso nome della cara nonna: « In questa fase, difficile, è la bambina che sta portando me, non viceversa. Carlotta ha un’energia trascinante, nonostante che sia grande, dice la ginecologa, come un cesto d’insalata. Non so, il mio sesto senso di madre mi fa immaginare che sia un esserino forte e capace di darmi coraggio» ha rivelato in una recente intervista al settimanale Starbene.


La gestazione va avanti al meglio ed Eleonora tiene attentamente sotto controllo il peso. «Da un mese, non mangio più dolci. Mi stavo appassionando troppo a quelli con la crema, l’unica voglia che ho avuto in gravidanza! Per il resto, seguo una dieta sana ed equilibrata: proteine, tanta verdura, pochi carboidrati – solo un piatto di pasta in bianco – e frutta secca. In piccole quantità. È buona e smorza la fame. Da settembre non tocco vino, solo acqua. Ho rinunciato anche alla Coca Cola, che i primi mesi mi ha aiutato a contenere una forte nausea. Per fortuna, è passata e adesso non ne ho più bisogno» rivela.

Eleonora non sembra avere paura di possibili conseguenze sanitarie da coronavirus su se stessa o la figlia. «Dalla mia parte ho una certezza scientifica: gli specialisti mi hanno rassicurato che non c’è trasmissibilità del virus tra madre e feto, e ciò mette al riparo da rischi. Detto questo, prendo tutte le precauzioni igienico-sanitarie per scongiurare il pericolo: in studio tutto è sanificato, non ci sono ospiti e collaboratori, mi trucco, pettino e vesto da sola. No, non ho paura. Rischi non ne corro, e per carattere è nei momenti difficili che tiro fuori la tigre che c’è in me» ha rivelato, anche se non nasconde una preoccupazione per la stabilità del Paese. «Adesso, quello che mi spaventa di più è il post-epidemia: l’incapacità di prevedere un futuro prossimo per l’Italia, soprattutto da un punto di vista economico e sociale».

Del resto sul futuro, anche per sua figlia, ha una visione piuttosto disincantata: « Non penso che ci sarà un mondo migliore, spero che lei faccia qualcosa per renderlo più bello. La vita è fatta di passato, presente e futuro e, purtroppo, ci ritroveremo sempre davanti a pregiudizi, ignoranza, prospettive sbagliate, individualismo. Però, una cosa me la auspico: Carlotta sarà un cittadino migliore perché proverò a insegnarle ad affrontare la vita nella maniera più giusta possibile. È l’educazione che i genitori danno ai bambini che può modificare il corso dell’umanità. Sono le persone che cambiano il mondo, non è il mondo che cambia rispetto al tempo che passa».

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