Sanihelp.it – Soffrire di diabete e diventare mamma. Per il 12-15% delle donne che affrontano una gravidanza temendo le complicanze del diabete nelle sue varie forme, oggi la tecnologia può essere un aiuto.
E’ stato messo a punto infatti il primo dispositivo approvato per le donne in gravidanza in grado di monitorare in continuo la glicemia. Un sistema semplice, accurato che senza bisogno di calibrazioni ha ricevuto il marchio CE per l'uso in gravidanza e che aiuta a stabilizzare il controllo materno e a ridurre i rischi per il bambino quali la macrosomia neonatale e altre complicanze.
E’ ormai noto che la gravidanza nelle donne con diabete deve essere programmata. «Una donna con diabete dovrebbe avere un controllo glicemico stabile» spiega Elisabetta Torlone, endocrinologa e coordinatrice del Gruppo di studio intersocietario AMD SID Diabete e Gravidanza «così da proteggerla da preoccupazioni e paure legate alle complicanze anche gravi per la madre e per il figlio.
Se la donna arriva a scoprire di aspettare un bambino e non ha un buon controllo glicemico, è necessario che vengano messe in atto tutte le strategie terapeutiche. «E’ importante che le donne con diabete programmino la gravidanza al fine di ottenere un rapido e stabile miglioramento dei valori, per raggiungere e mantenere un buon controllo metabolico, fondamentale per la salute della madre e del figlio anche a lungo termine» continua Ester Vitacolonna del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università Chieti-Pescara.
Raggiungere e mantenere un buon controllo glicemico durante la programmazione della gravidanza non è sempre facile e può richiedere un tempo più lungo del previsto provocando ansia e delusione nella coppia.
«Tra le strategie terapeutiche più efficaci per affrontare in serenità una gravidanza c’è il monitoraggio in continuo della glicemia, una precauzione che può fare la differenza: per tutta la durata della gestazione il controllo glicemico deve essere il più possibile stabile e dentro ben definiti valori glicemici (63-140 mg/dl)» precisa Angela Napoli, Medico Specialista in Endocrinologia e Diabetologia e Medicina Interna dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare dell’Università La Sapienza.
Piccolo e discreto, facile da usare perché senza fili, della durata di dieci giorni, il nuovo dispositivo si può portare in varie parti del corpo, anche comodamente sul braccio: invia allo smartphone le informazioni sui valori glicemici in tempo reale, aggiornate ogni cinque minuti, con avvisi personalizzabili per l’iperglicemia e l’ipoglicemia, anche quando imminente.
Il dispositivo è prezioso anche per monitorare il diabete su bambini e persone anziane e la possibilità della condivisione immediata dei dati anche su altri dispositivi permette a genitori e figli di verificare anche da remoto lo stato di salute delle persone a cui si vuole bene.