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Settimana mondiale del glaucoma

Sanihelp.it – Il glaucoma non è solo una patologia che colpisce il nervo ottico, ma è sempre più chiaro come questa sia una malattia multifattoriale e neurodegenerativa al pari di Alzheimer, Parkinson e Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).


Secondo l’OMS nel mondo sono affette da glaucoma circa 55 milioni di persone e 25 milioni circa sono quelle che hanno perso la vista del tutto o in parte.

Solo in Italia i glaucomatosi sono circa un milione, ma una persona su due non sa di esserne affetta.

Non esiste una sola forma di glaucoma, anche se  le più frequenti e importanti sono tre:  il glaucoma cronico semplice (ad angolo aperto) il più comune;  il glaucoma acuto (ad angolo chiuso) e il glaucoma congenito. 

In condizioni normali, all’interno dell’occhio è presente un liquido, l’umor acqueo, che viene continuamente prodotto e riassorbito.

In un occhio sano la produzione e il deflusso di umor acqueo sono in equilibrio perfetto; a questo rapporto è legata la pressione oculare.

Quando l’umore acqueo è prodotto in eccesso, oppure quando c’è un ostacolo al suo deflusso (è la condizione più frequente) si ha un aumento della pressione oculare, che a lungo andare danneggia il nervo ottico. 


In occasione della Settimana mondiale del glaucoma che quest’anno si celebra dal 6 al 12 marzo, l’attenzione di medici e pazienti è tutta rivolta a capire come contrastare la neurodegenerazione che mette a rischio cervello e occhi.  

«Mentre un tempo veniva considerata una patologia soltanto di pertinenza oculare in cui l'unico responsabile era l’aumento della pressione dell’occhio, oggi il glaucoma viene inserito all’interno della famiglia delle patologie neurodegenerative insieme a Parkinson, Alzheimer e Sclerosi laterale amiotrofica» ha spiegato Matteo Sacchi, responsabile del Centro Glaucoma dell’Ospedale San Giuseppe, Università degli Studi di Milano.

«Nei pazienti con glaucoma non è soltanto l’occhio a venire alterato, ma anche l’encefalo, cioè la struttura del sistema nervoso centrale. Così come accade per le altre malattie neurodegenerative, anche nel glaucoma le cellule degenerano attraverso il meccanismo dell’apoptosi e il rilascio di sostanze tossiche come glutammato, amiloide e ioni calcio. Inoltre, questa malattia oculare ha delle caratteristiche di progressione e di cronicità tipiche delle altre patologie neurodegenerative» ha chiarito ancora il professor Sacchi. 

Questo significa che oggi la pressione oculare non è più considerata l’unico colpevole dell’insorgenza del glaucoma che diventa, perciò, una patologia multifattoriale determinata da fattori indipendenti dalla pressione dell’occhio e che compongono il puzzle della sua patogenesi.

Se i fattori causali sono tanti e diversi, anche l’approccio terapeutico segue lo stesso andamento: «Dal momento che la comunità scientifica ha capito che si tratta di una patologia neurodegenerativa dovuta ad una multifattorialità di eventi patogeni – ha concluso l’esperto – è diventato evidente che abbassare soltanto la pressione dell’occhio non può più essere considerato un trattamento sufficiente ed efficace per tutti i pazienti e quindi anche quella terapeutica deve essere una strategia multifattoriale».

Quest’anno, a rappresentare simbolicamente gli effetti del glaucoma sull’occhio, IAPB Italia Onlus, la sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità  ha scelto l’immagine di un uovo al tegamino bruciato ai bordi. «Tuorlo e albume rievocano facilmente pupilla e iride e le bruciature che appaiono sui bordi dell’uovo, quando cuoce a temperatura troppo alta e troppo a lungo, evocano invece la progressione del glaucoma, che brucia gradualmente la vista periferica senza che la persona se ne accorga – ha spiegato lo chef Alessandro Circiello, che ha prestato il suo nome per la campagna IAPB Italia Onlus – Non distrarti. Il glaucoma può bruciare la tua vista. In entrambi i casi, questo accade perché ci siamo dimenticati di controllare o per sottovalutazione».

Da Aosta ad Enna, da Cremona a Pesaro saranno circa 90 gli appuntamenti nelle piazze di tutta Italia organizzati da IAPB Italia Onlus assieme alla Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Prenderanno la forma di incontri di sensibilizzazione tra la cittadinanza e i medici ma anche di controlli gratuiti della vista.

Sul sito www.settimanaglaucoma.it l’elenco completo delle iniziative città per città.

«Per non distrarsi, per non sottovalutare il glaucoma, l’informazione diventa elemento cardine per difendersi dalla malattia – conclude il presidente IAPB Mario Barbuto – La prevenzione dipende dalle scelte attive dei singoli. E le scelte dipendono dalla loro consapevolezza. La visita oculistica ogni anno dopo i sessant’anni – e ogni due tra i 40 e i 60 – si conferma la principale forma di prevenzione».

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