Sanihelp.it – Oggi è possibile utilizzare per la fotoepilazione comodi dispositivi domiciliari a luce pulsata. «Hanno una potenza limitata rispetto alle apparecchiature mediche, per evitare danni termici provocati da mani inesperte, ma sono ugualmente efficaci – sottolinea la dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologa a Milano e vicepresidente Isplad (International Italian Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology) – Tuttavia, i risultati sono più lenti ed è necessario un maggior numero di sedute».
Inoltre si parla spesso erroneamente di epilazione definitiva, ma sarebbe più corretto parlare di epilazione progressiva e duratura. Il mancato raggiungimento del risultato definitivo è condizionato dai vari fattori che influiscono sul ciclo del pelo (assunzione di farmaci, squilibri ormonali).
Come funzionano? L’IPL è una luce ad alta energia emessa in tempi molto brevi da una lampada allo xenon. Si avvale del principio della fototermolisi selettiva: la luce è assorbita dalla melanina contenuta nel pelo, che raggiunge alte temperature. Il calore accumulato nel fusto viene trasmesso alle strutture vitali del follicolo e, per un processo di termocoagulazione, pelo e follicolo sono danneggiati e il ciclo di crescita interrotto. La selettività di assorbimento permette di conseguire l’epilazione senza danni all'epidermide.
La quantità di energia necessaria dipende dal fototipo e dalle caratteristiche del pelo. Il trattamento è efficace se colpisce la matrice del bulbo pilifero nella fase di crescita del pelo. Solo il 20-25% dei bulbi piliferi, però, si trova nella fase vulnerabile di crescita. Sono necessarie, pertanto, più sedute per ottenere un risultato ottimale. Quali precauzioni sono necessarie? «Al momento della seduta, il pelo deve essere rasato a 1-2 mm – dice la specialista – Non bisogna avere eseguito cerette da almeno un mese. Occorre coprire tutti i nei con un correttore, una matita bianca o un cerotto. Non bisogna aver preso sole o aver effettuato lampade UV da almeno 2 mesi. Il trattamento si deve eseguire su cute integra e preferibilmente non abbronzata.
È sconsigliabile in soggetti sottoposti a terapie con vitamine A, K o terapie antibiotiche o fotosensibilizzanti, in presenza di eccessiva densità di nei o sui tatuaggi. Non è opportuno trattare le zone solitamente affette da herpes (potrebbe recidivare)».
«Gli epilatori a luce pulsata domiciliari non sono tutti uguali – prosegue la dottoressa – Alcuni permettono di trattare velocemente grandi aree, ma sono poco precisi nelle zone difficili, o viceversa. Molti non assicurano un ciclo completo di epilazione, perché provvisti di una cartuccia con un numero di impulsi insufficiente».
Come scegliere quello giusto? «È bene puntare sulla sicurezza (presenza di sensore per il riconoscimento della pelle, occhialini di protezione oculare, filtri specifici per il viso, durata molto breve degli impulsi, intervallati da pause più o meno lunghe, che permettano alla cute di raffreddarsi) ed escludere quelli che promettono una definitiva eliminazione dei peli».